Flagellazione di Cristo

Arisi, Sollecito

Flagellazione di Cristo

Descrizione

Autore: Arisi, Sollecito (notizie 1591-1651), esecutore

Cronologia: fine sec. XVI

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 141 cm x 202 cm (intero)

Descrizione: Al centro della composizione c'è la figura di Cristo, ha il busto piegato verso il fianco sinistro, lo sguardo basso e le mani dietro la schiena; attorno sei uomini che lo perquotono con i flagelli. In primo piano a sinistra un uomo con tunica corta rossa, pantaloni azzurri e turbante bianco, il braccio sinistro piegato davanti al busto mentre il sinistro scende lungo il fianco e impugna il flagello. Ha le gambe divaricate, con il piede destro portato in avanti e il busto piegato dallo stesso lato, è nell'atto di sferrare un colpo. A destra un uomo di schiena vestito di bianco e marrone, il busto esegue una torsione sulla destra mentre il capo è girato dalla parte opposta, rivolto verso la figura di Cristo. Sempre sulla destra, in secondo piano un uomo con barba e baffi, solleva in aria con entrambe le mani un mazzo di rametti sottili. Sul lato opposto sempre in secondo piano un altro uomo solleva sopra la propria testa un flagello stretto con entrambe le mani, alle sue spalle il volto barbuto di un uomo con il turbante, che indica Cristo con la mano destra, e appena accennato il sesto uomo, il cui viso è completamente in ombra. Sullo sfondo lo scorcio di architetture non riconoscibili.

Notizie storico-critiche: L'attribuzione è data a Fra Sollecito Arisi, frate emiliano che opera soprattutto a Lodi e a Cremona a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento. Ha una formazione vasta che si rifà a diversi modelli, si avverte lo stampo tardomanieristico, appreso principalmente in relazione alle opere cremonesi di Bernardino Campi, a cui si aggiungono influenze che testimoniano un'orientamento verso la scuola veneto- bresciana, soprattutto nella nella stesura pittorica fluente, ma anche contatti emiliani e un'adesione allo stile milanese di Camillo Procaccini (GREGORI M.1987). Quasi certamente a Cremona, l'Arrisi aveva assimilato le novità ampiamente diffuse dalla produzione del Malosso, presente anche a Lodi, e dalle opere della sua estesa bottegantra. La costruzione luminosa dell'opera è studiata per enfatizzare i gesti dei flagellatori e mettere in rilievo la figura del Cristo, che si stacca dal fondo scuro. Le pose costruite e i gesti forzati degli uomini, trasmettono una certa arificiosità nella costruzione compositiva, forse realizzati per suscitare una maggiore intensità patetica della scena, Il pittore è ritenuto dalla critica un'interessante punto di riferimento per il diffondersi in loco della cultura artistica che ha radici nel clima post-tridentino, anche se il numero delle opere pervenute sono in numero limitato.(GREGORI M.1987)

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Cremona

Credits

Compilazione: Ronchi, Valeria (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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