Cristo crocifisso con le pie donne
Mazzucchelli Pier Francesco detto il Morazzone (scuola)
Descrizione
Autore: Mazzucchelli Pier Francesco detto il Morazzone (scuola) (1573-1626), pittore
Cronologia: post 1600 - ante 1650
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 152 cm x 284 cm (tela)
Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale; l'opera raffigura al centro Cristo in croce che domina, su uno sfondo di nubi scure, tutta la parte alta della composizione. Ai piedi della croce le pie donne assistono alla scena: sulla sinistra, in piedi, con la mano sinistra sollevata verso il figlio e la testa coperta dal caratteristico manto azzuro, la Madonna; sulla destra, Maria di Cleofa, il volto rivolto verso l'alto e le mani giunte di fronte al petto; inginocchiata a terra, nell'atto di abbraciare la croce, la Maddalena, dai lunghi capelli biondi intrecciati sul capo con i quali si asciuga le lacrime. Sul terreno ai piedi della croce il tradizionale teschio e vicino ad esso il vaso di unguento della donna.
Notizie storico-critiche: Il presente dipinto appartiene alla collezione di opere pittoriche di soggetto sacro dell'Azienda Ospedaliera Ospedale S. Anna di Como: la mancanza di notizie reperite sulla sua vita antecedente la collocazione presso l'ente sanitario non permette di identificarne con certezza origine e dati relativi l'esecuzione o provenienza del dipinto.
L'epidosio della Crocifissione occupa da sempre un posto centrale nella produzione dell'arte sacra: l'iconografia del Cristo in croce con le braccia tirate a forza, le gambe che si incrociano su due piedi trafitti da un solo chiodo e il capo reclinato sofferente, coronato di spine, derivano dalla tradizione medievale dei crocifissi lignei; allo stesso modo, la presenza del teschio ai piedi della croce si rifà ad una interpretazione di Cristo come Adamo novello, che porta l'umanità ad una nuova vita, collegato alla credenza diffusa che la croce fosse stata piantata proprio sopra la tomba del capostipite del genere umano, a significare il riscatto dal peccato originale. Vicino alla croce usualmente compaiono - come nel presente dipinto - tre figure femminili, le pie donne, tradizionalmente ricordate anche come le "tre Marie", sulle quali i Vangeli canonici riportano narrazioni diverse circa la loro identificazione: per Matteo (27,55-56) si tratta di Maria di Màgdala (o Maddalena), di Maria madre di Giacomo e Giuseppe e della madre dei figli di Zebedeo; Marco (15,40-41) conferma la presenza delle prime due, mentre indica la terza come Salomè; in entrambi non compare la Madonna. Luca (23,49) ricorda semplicemente che c'erano delle donne ad assistere alla scena, ma non riferisce nè il loro numero nè il loro nome; mentre è Giovanni (19,25) ad indicare le pie donne come la Madonna, madre di Gesù, Maria di Màgdala e Maria di Cleofa, sorella della Vergine e dunque zia di Gesù. La presenza di un vaso d'unguento ai piedi della croce nel presente dipinto, attributo caratteristico della Maddalena, parrebbe dunque confermare che la versione qui dipinta sia quella tratta dal Vangelo di Giovanni.
Collocazione
Provincia di Como
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o190-00035/
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