Ritratto maschile dell'abate Nicolò Odescalchi benefattore

ambito lombardo

Ritratto maschile dell'abate Nicolò Odescalchi benefattore

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1650 - ante 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 85 cm x 115 cm (tela)

Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea di colore nero con profilo interno dorato. L'opera costituisce il ritratto del benefattore ospedaliero Niccolò Odescalco, qui raffigurato di tre quarti, appoggiato con il gomito sinistro sul piano di un tavolo mentre stringe nella mano il foglio del testamento; di fianco a lui, sulla destra, si intravede il bracciolo di una sedia su cui è seduto un cane. L'uomo indossa un abito nero, su cui spiccano i polsini e il colletto bianco; lo sfondo è caratterizzato dalla presenza di un tendaggio rosso, oltre il quale si intravede un paesaggio sul lato sinistro della composizione.

Notizie storico-critiche: L'opera s'inserisce all'interno di quel nutrito corpo di dipinti posseduti da molti enti ospedalieri, che raffigurano le effigi dei benefattori, ovvero di coloro che per lo più attraverso lasciti testamentari e donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzioni statali, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche dei singoli cittadini.
Fin dai primi anni della sua fondazione, l'amministrazione ospedaliera del S. Anna di Como aveva previsto che tutte le beneficenze fossero iscritte nell'Albo d'Oro e che i benefattori ricevessero varie forme di onoranze proporzionali all'importanza della donazione: dall'intestazione di sale e reparti ospedalieri, all'incisione del nome nelle grandi lapidi marmoree a lato della chiesa, all'esposizione di fotografie e ritratti ad olio medi (da 50.000 lire in su) e grandi (da 100.000 lire in su). La quadreria venutasi così a creare delle persone più benefiche di Como, del Lario e della Brianza veniva ogni anno esposta in occasione della festa padronale di Sant'Anna, in cui la popolazione comasca soleva visitare in folla l'ospedale.
Nei dipinti più antichi e fino almeno alla prima metà del XIX secolo, i benefattori venivano spesso riprodotti nell'atto di consegnare la scheda testamentaria con la quale l'ospedale veniva nominato erede universale, ovvero legatario di cospicue somme: era questa la forma consuetudinaria delle maggiori beneficenze che l'ente riceveva in esenzione da tasse di successione. Tali ritratti diventavano così un efficace veicolo di autocelebrazione: l'inserimento di un proprio membro in una quadreria ospedaliera, conferiva infatti prestigio al casato d'origine, da cui la reiterazione di modelli iconografici che sottolineavano il potere della famiglia d'appartenenza dell'effigiato, in linea con criteri di decoro e distintivi della statura morale del personaggio raffigurato, spesso alla ricerca di una visibilità gratulatoria. Nel caso del presente dipinto il foglio che ha in mano il soggetto riporta l'iscrizione "All'Ill. mo e Rev.mo Sig.r Col.mo il sig.r Abbate Nicolo Odescalco", identificabile con Niccolò Odescalchi, appartenente ad una nobile famiglia comasca dedita sia alla mercatura internazionale sia, soprattutto, all'attività bancaria e commerciale d'intermediazione (in particolare cambiavalute); molti tra gi esponenti di questa famiglia divennero poi prelati e vescovi delle comunità religiose nella città lariana, primo fra tutti Papa Innocenxo XI, al secolo Benedetto Odescalchi.
Nell'inventario cartaceo dell'Ospedale S. Anna in Como (compilato da Augusto Colombo, 1965) il dipinto è descritto come un "buon saggio della pittura ritrattista seicentesca lombarda, con echi della scuola del Moroni"

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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