Ritratto maschile di Giovanni Angelo Medici di Marignano Papa Pio IV
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1677 - ante 1699
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 72 cm x 87 cm (tela)
Descrizione: Dipinto a olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea dorata. L'opera costituisce il ritratto di Papa Pio IV, raffigurato a mezzo busto di tre quarti con lo sguardo rivolto verso sinistra, caratterizzato da un espressione benevolente. Il pontefiche indossa una mozzetta rossa bordata di bianco, che riprende la medesima colorazione del copricapo papale; lo sfondo appare scuro, privo di decorazioni.
Notizie storico-critiche: L'opera s'inserisce all'interno di quel nutrito corpo di dipinti posseduti da molti enti ospedalieri, che raffigurano le effigi dei benefattori, ovvero di coloro che per lo più attraverso lasciti testamentari e donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzioni statali, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche dei singoli cittadini.
Fin dai primi anni della sua fondazione l'amministrazione ospedaliera del S. Anna di Como aveva previsto che tutte le beneficenze fossero iscritte nell'Albo d'Oro e che i benefattori ricevessero varie forme di onoranze proporzionali all'importanza della donazione: dall'intestazione di sale e reparti ospedalieri, all'incisione del nome nelle grandi lapidi marmoree a lato della chiesa, all'esposizione di fotografie e ritratti ad olio medi (da 50.000 lire in su) e grandi (da 100.000 lire in su). La quadreria venutasi così a creare delle persone più benefiche di Como, del Lario e della Brianza veniva ogni anno esposta in occasione della festa padronale di Sant'Anna, in cui la popolazione comasca soleva visitare in folla l'ospedale.
Tali ritratti costituivano essenzialmente un veicolo di autocelebrazione per l'effigiato e la sua famiglia, da cui i numerosi riferimenti ai simboli del casato di appartenenza, così come ai segni distintivi dell'attività professionale esercitata. Dei personaggi si cercava di sottolineare l'impegno di vita serio e ponderato, in linea con quei criteri di decoro che contraddistinguevano il gusto estetico della società dell'epoca. Alla fissità degli sguardi, spesso dovuti alla natura stessa del ritratto postumo eseguito basandosi su fonti iconografiche familiari o maschere funerarie (solo a partire dalla seconda metà dell'Ottocento si inizierà a fare uso delle fotografie), veniva contrapposto il tentativo di inserire il soggetto in un ambiente in cui si trovasse il più possibile a suo agio: talora uno sfondo neutro - come nel dipinto qui esaminato -, per meglio concentrarsi sul volto dell'effigiato; talvolta un fondale dal carattere domestico, allusivo della sua professione e del suo rango, che ne evidenziasse la posa spontanea; oppure un'ambientazione naturalistica (spesso ricostruita nello studio degli artisti), in linea con i canoni della produzione ritrattistica tipicamente lombarda.
Nell'inventario cartaceo dell'Ospedale S. Anna in Como (compilato da Augusto Colombo, 1965 ) il dipinto è descritto come "copia seicentesca da originale perduto": vedi il ritratto dello stesso pontefice eseguito da Ottavio Bizzozzero nel 1677 per l'Ospedale Maggiore di Milano, del quale il pontefice fu benefattore e patrono. Pio IV, nato Giovanni Angelo Medici di Marignano (1499-1565), dunque proveniente da una famiglia di origine lombarda, fu 224° papa della Chiesa Cattolica e 132° sovrano dello Stato Pontificio dal 1559 alla sua morte: figlio di Bernardino - milanese che si guadagnava da vivere con la riscossione delle tasse e di piccole usure - e di Cecilia Serbelloni, fu tra i più giovani dei loro 24 figli; una delle sue sorelle, Margherita Medici di Marignano, sarà la madre di San Carlo Borromeo, che lui stesso consacrò cardinale. Eletto pontefice dopo 4 mesi di conclave, fu di carattere accomodante rispetto al suo predecessore: cercò di regolare la procedura dell'Inquisizione romana e di limitare la giurisdizione di quella spagnola; riconvocò e portò a conclusione il Concilio di Trento e pubblicò un nuovo indice dei Libri proibili con l'intento di moderare il rigore del precedente papa Paolo IV. Fu anche un munifico mecenate artistico: presso la sua corte trovarono protezione e lavoro Michelangelo, Giovanni da Udine, Daniele da Volterra e il noto stampatore Paolo Manunzio, da lu chiamato a Roma; tra le sue opere più significative si ricordano Porta Pia, eretta da Michelangelo tra il 1561 e il 1564 e la grande trasformazione delle Terme di Diocleziano nel monastero e relativo chiostro della certosa di Santa Maria degli Angeli. Una testimonianza coeva dell'aspetto fisico del pontefice si ha dallo storico veronese Onofrio Panvinio, già segretario del Cardinale Ercole Gonzaga, che lo descrive come un uomo di "corporatura normale, aveva la fronte larga, gli occhi azzurri, lo sguardo penetrante, il naso prominente e rosso, [...]. Nell'incedere e nel volto portata un aspetto semplice e senza superbia, facile alla cordialità", tutte caratteristiche abbastanza ben riscontrabili anche nel presente dipinto.
Collocazione
Provincia di Como
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o190-00058/
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