Battaglia

Monti, Francesco detto Brescianino delle battaglie (maniera)

Battaglia

Descrizione

Autore: Monti, Francesco detto Brescianino delle battaglie (maniera) (1646-1703/12), pittore

Cronologia: post 1700 - ante 1750

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 100 cm x 65 cm (tela)

Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento orizzontale, dotato di cornice lignea di colore scuro priva di decorazioni, con profilo interno dorato. L'opera raffigura una scena di battaglia tra cavalieri turchi e cavalieri cristiani, inserita all'interno di un paesaggio definito sullo sfondo dal profilo di una fasca montuosa e coperto nella parte alta da un cielo scuro, carico di nubi.

Notizie storico-critiche: Il presente dipinto, una volta parte della collezione di opere pittoriche dell'Azienda Ospedaliera Ospedale S. Anna di Como, appartiene oggi all'Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como in seguito all'assegnazione di beni immobili e mobili avvenuta nel 1998 in occasione della costituzione dell'ente.
Nell'inventario cartaceo dell'ospedale S. Anna di Como (compilato da Augusto Colombo, 1965) l'opera viene indicata come proveniente dalla "Donazione Celesia" per cui è ipotizzabile faccia parte di quell'insieme di beni lasciati all'ospedale dalla contessa Giulia Celesia Cays che, nel 1954, dispose per volontà testamentaria la donazione al S. Anna della storica dimora affacciata al lago, comprensiva dei notevoli beni artistici in essa custoditi. Storicamente non è infatti insolito che i legati ospedalieri fossero costituiti non soltanto da somme di denaro, ma da beni immobili e mobili che venivano incamerati dall'ente assistenziale, talora venduti per recuperarne il corrispettivo monetario e talora inseriti nelle proprie raccolte, come nel caso delle opere d'arte, soprattutto pittoriche.
L'attribuzione di tale dipinto alla cerchia di Francesco Monti, si basa su confronti e corrispondenze con la produzione di questo artista, secondo le fonti nato a Brescia nel 1646 e attivo come pittore di battaglie presso i Farnese a Parma tra il 1681 e il 1695. Il catalogo del pittore non è in realtà ancora stato definito sistematicamente, tuttavia il dipinto qui esaminato presenta analogie nella struttura compositiva con le tele assegnategli nei Musei di Piacenza, Parma, Mantova ed in particolare con una "Battaglia" conservata alla Pinacoteca Comunale di Lucca e con una "Battaglia contro i Turchi", anch'essa attribuita alla sua cerchia e ritenuta appartenente alla collezione pittorica di Villa Olmo, oggi conservata presso i Musei Civici di Como (inv. comunale n. 263). Di queste opere è ripreso il gruppo con un cavaliere che colpisce un turco e, subito sotto, la figura di un cavallo accasciato, nonchè elementi figurativi del paesaggio quali le montagne sullo sfondo e il cielo carico di dense nubi, nei dipinti di Como e Lucca enfatizzate anche dalla presenza del fumo delle artiglierie, qui invece mancante.
Scene di genere di questo tipo erano destinate nelle collezioni Sei e Settecentesche a celebrare non tanto i grandi temi guerreschi, ma a decorare le dimore nobiliari e borghesi: i dipinti di battaglie incontrano infatti particolare favore in età barocca e sono spesso ispirati a fatti di cronaca militare, di vera e propria attualità, in un epoca di guerre e di eserciti che continuamente violano il territorio italiano. Una battaglia inoltre, intesa come mischia di figure umane e animali, corrisponde perfettamente anche a livello di valori formali al gusto di un secolo caratterizzato dall'intento di rappresentare forme in movimento, da cui la preferenza accordata ai combattimenti di cavalleria, in cui l'"onda" di cavalli travolge il campo di battaglia tra polvere e fumo delle esplosioni. Diffuse in questi anni anche le battaglie navali, precedute nel '500 in ambiente veneto, da episodi della lotta di Venezia contro i Turchi: gli scontri tra la cristianità e gli infedeli, forniranno poi per più di un secolo un pretesto militare e religioso a battaglisti di tutta Europa.
Determinante per la diffusione del genere fu l'esempio di Jacques Courtois, detto il Borgognone (1621-1675), artista proveniente dalla Franca Contea e specializzato nel disegno di combattimenti, paesaggi e costumi guerreschi, di cui si segnala la vicinanza d'impostazione tra l'opera qui esaminata e la sua "Battaglia" conservata presso la Galleria Pallavicini di Roma (1670), da cui la cerchia del Brescianino può aver ripreso il gusto del comporre figure di cavalieri e di cavalli estremamente variati nelle pose, soprattutto quando raffigurati in primo piano. In Lombardia la cerchia dei battaglisti si era diffusa proprio a partire da Brescia, centro vivo e rigoglioso per la pittura di genere e città natale di Francesco Monti, prima allievo dello stesso Borgognone e poi a sua volta maestro. Si segnala inoltre la figura dell'artista veronese Antonio Calza (1653-1725), anch'egli presente nei Musei Civici di Como con tre scene di battaglia (inv. comunale nn. 8, 9 e 55) inventariate nella medesima collezione di dipinti proveniente da Villa Olmo e raffiguranti scontri tra cavalieri Turchi e cristiani, in cui permangono le similarità con il dipinto qui analizzato nella resa dei cavalli accasciati.

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.T.S. dell'Insubria

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

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