Ritratto femminile di Ciceri Ala Ponzoni benefattrice

Pedrazzi Luigi

Ritratto femminile di Ciceri Ala Ponzoni benefattrice

Descrizione

Autore: Pedrazzi Luigi (1802-1845), pittore

Cronologia: post 1834

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 120 cm x 141 cm (tela)

Descrizione: Dipinto ad olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea dorata con profili interno ed esterno decorati con un motivo a ovoli. L'opera costituisce il ritratto della benefattrice ospedaliera Maria Ciceri Ala Ponzoni, qui raffigurata seduta su una sedia, davanti ad uno scrittoio nell'atto di compilare il testamento; sul piano del tavolino un calamaio con penna per scrivere. La donna indossa dei guanti bianchi, un elaborata cuffia in pizzo; uno scialle decorato con motivi floreali e frange sulle spalle, in parte coperto da un velo di pizzo trasparente e ricamato, legato sul collo da una sciarpa rosa. Sullo sfondo una tappezzeria blu decorata con piccoli racemi floreali.

Notizie storico-critiche: L'opera s'inserisce all'interno di quel nutrito corpo di dipinti posseduti da molti enti ospedalieri, che raffigurano le effigi dei benefattori, ovvero di coloro che per lo più attraverso lasciti testamentari e donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzioni statali, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche dei singoli cittadini.
Fin dai primi anni della sua fondazione, l'amministrazione ospedaliera del S. Anna di Como aveva previsto che tutte le beneficenze fossero iscritte nell'Albo d'Oro e che i benefattori ricevessero varie forme di onoranze proporzionali all'importanza della donazione: dall'intestazione di sale e reparti ospedalieri, all'incisione del nome nelle grandi lapidi marmoree a lato della chiesa, all'esposizione di fotografie e ritratti ad olio medi (da 50.000 lire in su) e grandi (da 100.000 lire in su). La quadreria venutasi così a creare delle persone più benefiche di Como, del Lario e della Brianza veniva ogni anno esposta in occasione della festa padronale di Sant'Anna, in cui la popolazione comasca soleva visitare in folla l'ospedale.
Nei dipinti più antichi e fino almeno alla prima metà del XIX secolo, i benefattori venivano - come nel presente dipinto - spesso riprodotti nell'atto di consegnare la scheda testamentaria con la quale l'ospedale veniva nominato erede universale, ovvero legatario di cospicue somme: era questa la forma consuetudinaria delle maggiori beneficenze che l'ente riceveva in esenzione da tasse di successione. Tali ritratti diventavano così un efficace veicolo di autocelebrazione: l'inserimento di un proprio membro in una quadreria ospedaliera, conferiva infatti prestigio al casato d'origine, da cui la reiterazione di modelli iconografici che sottolineavano il potere della famiglia d'appartenenza dell'effigiato, in linea con criteri di decoro e distintivi della statura morale del personaggio raffigurato, spesso alla ricerca di una visibilità gratulatoria.
La benefattrice qui ritratta è la contessa Maria Visconti Ciceri, vedova del marchese Daniele Ala Ponzoni poi rimaritata con barone Alessandro Neipzer: proprietaria di vari appezzamenti di terreno sia nel comasco che nel milanese, la donna era solita destinare una somma di denaro ad ospedali e case di cura locali per garantire le migliori cure mediche ai suoi coloni che ne necessitassero; la contessa morì nel 1833 a Como e l'anno successivo venne eseguito il seguente ritratto, in cui stringe tra le mani una lettera in cui si intravedono paroledi ringraziamento per la Congregazione di Como, cui lasciò il corrispettivo di 26.240 lire austriache. Dell'autore non si hanno molte informazioni: Luigi Pedrazzi fu allievo presso l'Accademia di Brera del pittore Luigi Sabatelli, di cui sposò la figlia Maddalena e da cui riprese uno stile improntato tra il neoclassicismo accademico e il nuovo gusto dei romantici lombardi quali Hayez e Segni. Sicuramente il presente dipinto non costituisce l'unica sua esperienza pittorica in fatto di ritratti: un suo quadro di medesima impostazione, raffigurante la cantante Maria Felicita Malibran Garcia è conservato al Museo della Scala di Milano, mentre un ritratto a figura intera del benefattore Francesco Mainoni, venne a lui commissionato in data imprecisata dai Luoghi Pii elemosinieri di Milano.

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

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