Ritratto del benefattore Gaetano Negretti
Barbetti, G.
Descrizione
Autore: Barbetti, G. (sec. XIX), pittore
Cronologia: post 1890
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 90 cm x 118 cm (tela)
Descrizione: Dipinto a olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea dorata divisa in tre fasce, liscia quella centrale più ampia e decorate con motivi ad ovoli e foglioline quelle esterna e interna. L'opera costituisce il ritratto del benefattore ospedaliero Gaetano Negretti, raffigurato di tre quarti seduto su una poltrona di fianco ad un tavolino, su cui appoggia il gomito destro; la mano sinistra è appoggiata sulla gamba, mentre sul piano del tavolo è visibile il dorso di un libro. L'uomo indossa una giacca scura arricchita dalla presenza di alcune medaglie appuntate sul lato sinistro del petto e un paio di pantaloni marroni. Lo sfondo è caratterizzato dalla parete a mezza altezza di un portico colonnato su cui si apre un paesaggio naturale.
Notizie storico-critiche: L'opera s'inserisce all'interno di quel nutrito corpo di dipinti posseduti da molti enti ospedalieri, che raffigurano le effigi dei benefattori, ovvero di coloro che per lo più attraverso lasciti testamentari e donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzioni statali, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche dei singoli cittadini. Il benefattore qui effigiato ad esempio, nel 1890 lasciò all'Ospedale S. Anna di Como una cospicua donazione di 525.638 lire: oggi questo dipinto appartiene all'Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Como in seguito all'assegnazione di beni immobili e mobili avvenuta nel 1998 in occasione della costituzione dell'ente.
Il dipinto risente di un'impostazione tarda, ancora legata all'idea del ritratto come di un efficacie veicolo di autocelebrazione: l'inserimento di un proprio membro in una quadreria ospedaliera conferiva infatti prestigio al casato d'origine, da cui la reiterazione di modelli iconografici che sottolineano il potere della famiglia d'appartenenza, la professione dell'effigiato o che lo immortalano nell'atto stesso di stilare il testamento, in linea con criteri di decoro e distintivi della statura morale del personaggio raffigurato. Il quadro, in cui vengono valorizzati attraverso la luce gli aspetti caratteristici del volto, suggerendo così anche una lettura psicologica del benefattore, viene attribuito al pittore Barbetti G.
Collocazione
Provincia di Como
Ente sanitario proprietario: A.T.S. dell'Insubria
Credits
Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o190-00096/
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