Ritratto maschile del sacerdote Giuseppe Porta

Molteni Giuseppe (scuola)

Ritratto maschile del sacerdote Giuseppe Porta

Descrizione

Autore: Molteni Giuseppe (scuola) (1800-1867), pittore

Cronologia: post 1850

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 98 cm x 120 cm (tela)

Descrizione: Dipinto a olio su tela di formato rettangolare con orientamento verticale, dotato di cornice lignea dorata divisa in tre fasce, liscia quella centrale più ampia e decorate con motivi ad ovoli e foglioline quelle esterna e interna. L'opera costituisce il ritratto del sacerdote benefattore Giuseppe Porta, raffigurato di tre quarti seduto su una poltrona di fianco ad un tavolino; nella mano sinistra regge il foglio del testamento mentre nella destra, appoggiata al bracciolo della poltrona, la penna con cui lo ha vergato. Sul piano del tavolo è visibile un libro, su cui sono appoggiati un paio di occhiali e alcuni fogli, tenuti fermi da un doppio calamaio d'argento. Lo sfondo è caratterizzato da un tendaggio di colore verde raccolto sulla sinistra per lasciar intravedere sulla destra della composizione un paesaggio di campagna fuori dalla finestra.

Notizie storico-critiche: L'opera s'inserisce all'interno di quel nutrito corpo di dipinti posseduti da molti enti ospedalieri, che raffigurano le effigi dei benefattori, ovvero di coloro che per lo più attraverso lasciti testamentari e donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzioni statali, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche dei singoli cittadini.
Fin dai primi anni della sua fondazione, l'amministrazione ospedaliera del S. Anna di Como aveva previsto che tutte le beneficenze fossero iscritte nell'Albo d'Oro e che i benefattori ricevessero varie forme di onoranze proporzionali all'importanza della donazione: dall'intestazione di sale e reparti ospedalieri, all'incisione del nome nelle grandi lapidi marmoree a lato della chiesa, all'esposizione di fotografie e ritratti ad olio medi (da 50.000 lire in su) e grandi (da 100.000 lire in su). La quadreria venutasi così a creare delle persone più benefiche di Como, del Lario e della Brianza veniva ogni anno esposta in occasione della festa padronale di Sant'Anna, in cui la popolazione comasca soleva visitare in folla l'ospedale.
Nei dipinti più antichi e fino almeno alla prima metà del XIX secolo, i benefattori venivano - come nel presente dipinto - spesso riprodotti nell'atto di consegnare la scheda testamentaria con la quale l'ospedale veniva nominato erede universale, ovvero legatario di cospicue somme: interessante qui la scritta "Dono all'Ospitale di Como il mio Casino in Valle di Vico" nel cartiglio in mano al benedattore, il sacerdote Giuseppe Porta, che riporta l'indicazione della donazione da lui fatta, non di una somma di denaro bensì di un bene immobile. Tali ritratti diventavano così un efficace veicolo di autocelebrazione: l'inserimento di un proprio membro in una quadreria ospedaliera, conferiva infatti prestigio al casato d'origine, da cui la reiterazione di modelli iconografici che sottolineavano il potere della famiglia d'appartenenza dell'effigiato, in linea con criteri di decoro e distintivi della statura morale del personaggio raffigurato, spesso alla ricerca di una visibilità gratulatoria.

Collocazione

Provincia di Como

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Lariana

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2009); Simioli, Adele (2009)

Aggiornamento: Uva, Cristina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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