Carità di san Giovanni di Dio
Saraceni, Carlo (cerchia)
Descrizione
Autore: Saraceni, Carlo (cerchia) (1579-1620), esecutore
Cronologia: post 1600 - ante 1624
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 176.5 cm x 117 cm x 2.5 cm (intero)
Descrizione: Il dipinto, di orientamento orizzontale, raffigura una scena di carità: al centro del dipinto appare san Giovanni di Dio bambino, vestito con la tunica dell'Ordine dei Fatebenefratelli, che distribuisce l'elemosina a due malati alla sua destra, una donna anziana che si regge sul bastone inclinando un piatto rosso per raccogliere il denaro e un infermo, seduto su una sedia mobile in legno, con il braccio destro legato al collo e la mano sinistra allungata verso la moneta offertagli. Sull'altro lato del dipinto, in primo piano un uomo inginocchiato di spalle stende un mantello al passaggio del santo-fanciullo, che viene seguito da altri due bambini intenti a discutere del suo gesto e da un uomo vestito di scuro sullo sfondo.
Notizie storico-critiche: Del dipinto non è stata rintracciata documentazione certa che ne testimoni la provenienza o l'originaria destinazione: Spiriti ipotizza una prima collocazione presso l'antico Ospedale Fatebenefratelli, dove doveva costituire parte dell'arredo della Chiesa di S. Maria in Aracoeli o dell'Ospedale stesso come parte del lascito di uno dei tanti benefattori o benefattrici illustri dell'ente (Spiriti, 1992). A sostegno della prima ipotesi, l'indicazione su un inventario del 1677 conservato presso l'Archivio Rettorile del Fatebenefratelli, della presenza, presso la Cappella di S. Giovanni di Dio nella Chiesa di S. Maria in Aracoeli, di due dipinti raffiguranti l'omonimo santo, uno piccolo e uno grande, a cui forse si potrebbe far risalire il dipinto in questione.
L'opera fornisce un'interessante variazione dell'iconografia tradizionale di san Giovanni di Dio, qui rappresentato come un fanciullo con l'abito "di lavoro" dei Fatebenefratelli, mentre distribuisce l'elemosina ai poveri e agli ammalati, chiaro riferimento alla vocazione ospedaliera dell'Ordine. Le caratteristiche lumeggiature dei volti, l'addolcimento dei contorni e l'associazione del santo-fanciullo a Gesù Bambino, hanno fatto ricondurre l'opera all'artista Carlo Saraceni e alla sua cerchia di collaboratori, fra i quali il pittore lorenese Jean Le Clerc, la cui pastosità cromatica aprirà la strada a personalità come Georges de La Tour (Spiriti, 1992). Il soggetto qui rappresentato sarebbe in effetti in accordo con la vicenda artistica del Saraceni, preso da una profonda crisi di ideali nel trapasso dal primo al secondo decennio del '600, in parte risolta nella ripresa di Caravaggio, sia nel senso di una forte esigenza morale nella scelta delle tematiche soprattutto religiose, sia sul piano di una riforma degli strumenti operativi, quali la preferenza per i quadri di grande formato, per i primi piani e la messa a fuoco ravvicinata delle composizioni. La tela forse più ravvicinabile a questa è la Sacra Famiglia nella bottega di san Giuseppe (oggi al Wadsworth Atheneum di Hartford), in cui lo sguardo del pittore diventa commosso, accorato, partecipe, sino a scendere nei particolari più intimamente domestici, elaborando la matrice caravaggesca nel suo risvolto più pacato, più umano, più smussato della fatica quotidiana (Ottani Cavina, 1968).
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Fatebenefratelli e Ospedale Sacco
Credits
Compilazione: Vertechy, Alessandra (2002)
Aggiornamento: Uva, Cristina (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-00631/
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