Ritratto di Ambrogio Uboldo nel costume di II classe dell'Ordine Imperiale della Corona di ferro benefattore

Sogni, Giuseppe

Ritratto di Ambrogio Uboldo nel costume di II classe dell'Ordine Imperiale della Corona di ferro benefattore

Descrizione

Autore: Sogni, Giuseppe (1795-1874), esecutore

Cronologia: post 1860 - ante 1868

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 38 cm x 46 cm (intero)

Descrizione: Il dipinto raffigura il cavaliere Ambrogio Uboldo, in piedi al centro della sua armeria: la stanza è arredata con una poltrona di velluto rosso sulla sinistra, un tavolo ricoperto da un tessuto ricamato sulla destra, con sopra alcuni libri e un calamaio dorato con pennini; alle pareti sono appesi un quadro, numerosi vessilli di vari colori e diversi tipi di armi con le relative armature. Il nobile è vestito di una tunica giallo-arancio ricamata, con pantaloni bianchi attillati, coperto da un mantello blu finemente ricamato di bianco lungo i e bordi e nella zona del petto, dove spiccano anche un alto colletto ricamato in pizzo e la medaglia militare da Cavaliere di II classe dell'Ordine Imperiale della Corona Ferrea, sospesa su un nastro dorato. Le calzature sono bianche così come i guanti e le piume di struzzo sul capo, che arricchiscono un tocco blu napoleonico; alla vita porta una cintura scura con fibbia, alla quale è allacciata una sottile spada con l'impugnatura d'argento. Lo sguardo dell'uomo, con baffi e pizzetto diplomatico, è rivolto verso sinistra; la mano destra si appoggia al fianco sollevando il mantello, mentre la sinistra è appoggiata sul tavolo stringendo un foglio arrotolato.

Notizie storico-critiche: Il dipinto è pervenuto all'Ospedale come parte del lascito effettuato dal suo fondatore, Ambrogio Maria Martiniano Uboldo (AOMM, c. 2877): nato a Milano il 29 gennaio 1785 da Giuseppe Uboldo e Angela Maria Teresa Brentano, egli fu l'ultimo e il più noto esponente della sua casata, banchiere di professione e consigliere della Regia Accademia milanese di Belle Arti per la sua riconosciuta erudizione in campo artistico e la ben nota collezione di armi, sculture e quadri, custoditi nella casa milanese di Via Pantano e nell'omonima villa fatta costruire a Cernusco. Nominato nobile di Villareggio dall'Imperatore d'Austria nel 1838 e appartenente all'Ordine Equestre religioso, ospitaliero e militare del Santo Sepolcro di Gerusalemme, morì il 21 febbraio 1865, devolvendo parte delle sue rendite alla creazione di un Ospedale per i poveri da insediare nella sua villa a Cernusco. (Sorisi, 2007)
Qui viene ritratto con la divisa da cavaliere di II classe dell'Ordine Imperiale della Corona Ferrea (Bascapè, 1934), all'interno dell'armeria di famiglia saccheggiata dagli insorti delle Cinque Giornate di Milano per rifornirsi di armi e solo successivamente ricomposta per confluire nelle Civiche Raccolte d'Arte Applicata del Castello Sforzesco (Della Peruta/ Mazzocca, 1999). Per quanto invece riguarda le opere d'arte figurativa, le scelte dell'Uboldo furono rivolte prevalentemente verso maestri a lui contemporanei che testimoniavano il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo, commissionate direttamente agli artisti o provenienti dalle esposizioni di Brera. (Coppa, 1980)
L'originale patrimonio collezionistico ammontava in un inventario del 1867 a ben 395 serie di pezzi con l'indicazione della collocazione all'interno degli ambienti della villa di Cernusco: di tale raccolta, venduta per la maggior parte al momento dell'insediamento della Causa Pia Uboldo per volontà dei suoi amministratori, si conservano ancora oggi alcuni arredi nei saloni al pian terreno, e in particolare due ritratti (di cui uno è il presente) del Cavaliere Uboldo eseguiti dal pittore Giuseppe Sogni, docente all'Accademia di Brera, noto per i suoi dipinti di soggetto storico e i ritratti stilisticamente ravvicinabili ad Hayez, che Uboldo stesso cita nel suo testamento come "amico carissimo". (AMC, c. 20, par. 102)

Collocazione

Provincia di Milano

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Melegnano e della Martesana

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2009)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).