Santa Caterina da Genova
Ponti, Giò; Ruggeri, Costantino
‹ precedente | 17 di 3550 | successivo ›
Descrizione
Autore: Ponti, Giò (1891-1979), progettista; Ruggeri, Costantino (1925/ 2007), esecutore
Cronologia: post 1965
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: legno di rovere di slavonia / incisione; legno di rovere di slavonia / pittura; metallo / sagomatura
Misure: 100 cm x 200 cm (ingombro nicchia)
Descrizione: La sagoma lignea raffigura S. Caterina da Genova in piedi, rivolta di tre quarti verso destra, vestita con una lunga veste color legno arricchita dalla presenza di inserti di pietre colorate e coperto sulle spalle da un mantello verde chiaro con cappuccio, anch'esso ornato dalla medesima incastonatura di pietre e fissato sotto il collo della donna con una spilla. La santa, con lo sguardo rivolto verso terra, si porta la mano destra al petto in corrispondenza del quale è inserita nel legno la sagoma di un cuore in ferro, trafitto da molteplici raggi che rappresentano il momento della mistica conversione della donna.
Notizie storico-critiche: L'opera fa parte di una serie di 22 sagome di legno scolpite raffiguranti i Santi Ospedalieri, ovvero coloro che si sono dedicati all'assistenza dei malati, ideate dal padre francescano Costantino Ruggeri: egli si servì per realizzare queste solenni figure di tavole di rovere di Slavonia alte più di due metri, incise nei tratti fisiognomici e nelle linee dei panneggi, dipinte e arricchite per alcuni dettagli dall'incastonatura in esse di bozze vitree, cristalli di Murano e ferro battuto. Le immagini che ne risultano sono dunque un sapiente mix di pittura, scultura, devozione e decorazione, in grado di coniugare la ieraticità medievale con la povertà francescana: i materiali suggestivi e preziosi ricordano le materie informali di Lucio Fontana e nello stesso tempo sono in grado di armonizzarsi con l'architettura di Ponti, di conformarsi al suo gusto arcaizzante e alla sua idea di decorazione murale con figure essenziali inserite in spazi angusti. (Campiglio, 2005)
Donati all'Ospedale dalla benefattrice Gemma Sichirollo, i pannelli vennero realizzati all'interno del laboratorio dello scultore presso il convento di Canepanova a Pavia ed esposte nel settembre del 1965, anteriormente alla collocazione in chiesa, all'interno del convento stesso, tra le torri di Piazza Leonardo da Vinci a Pavia e in campagna, tra i pioppi, affinchè l'artista francescano potesse saggiarne il contatto con la gente comune e l'impatto con la natura: questa città tranquilla, fatta di strette vie e facciate antiche, era infatti la vera fonte di spunti per Ruggeri, che al riparo dalle polemiche e dalle mode lì dipingeva, scolpiva e progettava volti e figure in diversi materiali, tutti "poveri come il pane". (Dell'Acqua, 1978)
In origine le silhouette vennero modellate di forma rettangolare e solo in un secondo momento ritagliate da Gio Ponti per adattarle allo spazio in cui dovevano essere inserite: egli aveva infatti progettato per loro nella facciata sud una serie di strombi e vani definiti in base ad attenti studi delle visuali e dell'omogeneità luministica interna alla chiesa, affinchè la loro struttura in legno dipinto potesse agevolmente armonizzarsi con il grigio e bianco delle pareti e il vetro-alluminio delle finestre. (Zanzottera, 2005) Ognuna all'interno della sua propria cella-nicchia, le figure dei Santi della Carità diventano un piccolo alveare di anime che popolano e abitano la parete meridionale della chiesa, quasi un equipaggio della chiesa-nave inventata da Ponti per il San Carlo. (Gio Ponti, 2006)
Collocazione
Provincia di Milano
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Santi Paolo e Carlo
Credits
Compilazione: Uva, Cristina (2009)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-00699/
‹ precedente | 17 di 3550 | successivo ›
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).