Ritratto di Emma Albergoni
Arata Francesco
Descrizione
Autore: Arata Francesco (1890-1956), esecutore
Cronologia: post 1935
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 66.5 cm x 81.5 cm (intero); 87 cm x 102 cm (cornice)
Descrizione: Il dipinto rappresenta un ritratto di giovane donna ripresa a mezza figura con il busto ruotato di tre quarti verso destra e il volto rivolto frontalmente. Indossa una leggera tunica bianca a foggia di peplo e ha capelli scuri che ricadono sulla fronte in ricci definiti. Alle sue spalle, alla sinistra del quadro, si intravede una balaustra, sopra la quale è presente un'iscrizione documentaria in lettere capitali. La tela è provvista di cornice d'epoca in legno meccato e scritte in minio.
Notizie storico-critiche: Il dipinto ritrae la giovane Emma Albergoni la quale, in memoria del fratello Fortunato, caduto durante la I guerra mondiale, dona, nel 1933, all'Ospedale degli infermi di Crema, 100.000 lire. In seguito a tale gesto la donna si aggiudica un posto all'interno della quadreria dei benefattori dell'Ospedale, nata in seguito all'antica, ma sempre attuale, tradizione di dedicare un ritratto a tutti coloro che, in modi diversi, nel corso dei secoli hanno contribuito economicamente alla vita dell'Ente.
La figura ritratta a mezzo busto si inquadra su un fondale neutro, ombreggiato con pennellate fluide, così come fluida appare anche la pittura che interpreta in chiave simbolista e chiarista la raffigurazione della benefattrice quale novella vestale, sebbene il volto e l'acconciatura la collochino, senza ombra di dubbio, nel suo tempo storico. L'opera è firmata dal pittore Francesco Arata il quale, dopo aver compiuto gli studi a Soresina, si trasferisce a Milano, dove perfeziona il suo stile all'Accademia di Belle Arti di Brera con il maestro Cesare Tallone. Il dipinto si colloca, come già sottolineato, in un periodo in cui l'artista, entrato in contatto con la scuola di Burano e con Pio Semeghini, sviluppa un interesse nei confronti della corrente pre-chiarista, interesse che si sviluppa maggiormente in questa direzione proprio nei primi anni '30. Ecco, quindi, spiegato l'uso di una tavolozza chiara unita ad un segno leggero e intriso di luce.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-00990/
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