Ritratto di Pietro Antonio Visconti

scuola bergamasca

Ritratto di Pietro Antonio Visconti

Descrizione

Ambito culturale: scuola bergamasca

Cronologia: post 1720 - ante 1749

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 100 cm x 156 cm (intero); 120 cm x 178 cm (cornice)

Descrizione: La tela presenta il ritratto lievemente di tre quarti di un uomo su fondo scuro con braccia leggermente sollevate. Ha capelli canuti lunghi fino alle spalle e tiene lo sguardo volto verso il cielo. Indossa un abito da prelato dai cui polsini spuntano le ampie maniche di una camicia bianca, mentre, al collo, porta una facciuola anch'essa bianca. Tiene una lettera nella mano destra, sulla quale sono riportate delle scritte in corsivo, e un drappo nella sinistra. In primo piano, nell'angolo destro del dipinto, si trova un tavolino ricoperto da una tovaglia, sul quale poggia un calamaio con intinta all'interno una penna. Nella parte inferiore della tela, infine, entro una cornice decorata con volute, è riportata un'iscrizione in latino e in lettere capitali. Il dipinto è inoltre provvisto di cornice lignea impreziosita da foglia d'oro.

Notizie storico-critiche: L'opera appartiene a quella ricca serie di ritratti fatti eseguire per onorare chi nel corso dei secoli ha beneficiato a vario titolo gli enti sanitari e le opere di carità locali con lasciti testamentari e donazioni, poi confluite nell'attuale ente ospedaliero: gli ospedali contavano infatti moltissimo sulla vena di compiacimento che poteva scaturire in chiunque all'idea di vedersi ritratto e riconsegnato per sempre alla storia con l'immagine di un benefattore, senza dimenticare che le erogazioni avevano altresì una funzione pubblicitaria e di incentivazione per altri eminenti cittadini a fare lo stesso.
Il dipinto rappresenta il cittadino cremasco Pietro Antonio Visconti, il quale nel 1917 nominò erede universale l'Ospedale degli Infermi donando, conseguentemente, numerosi beni mobili ed immobili all'antica azienda ospedaliera, tra i quali alcuni poderi siti a Vergonzana che l'Ospedale vendette nel 1749 ad Agostino Albergoni per la cifra di 106.000 lire.
L'uomo è inserito all'interno di un ambiente domestico e tale aggiunta di note ambientali, quali il ripiano con penna e calamaio e la lettera che stringe in mano, è finalizzata a fornire informazioni documentarie sul suo status sociale e intellettuale. Essendo un ritratto segno di identità, come spesso accade, anche qui vengono inserite notizie relative all'effigiato ma, onde evitare di invalidare l'illusione tridimensionale offerta dal dipinto, l'artista ha deciso di inserire tali note all'interno della lettera e della targa posta in primo piano.
La tela, se pur di modesta qualità, può essere opera di scuola bergamasca per la verosimiglianza dell'effigiato, in accordo, quindi, con il genere realistico della ritrattistica lombarda proprio dei secoli XVII e XVIII.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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