Ritratto del nobile Camillo Guidoni
scuola bergamasca
Descrizione
Ambito culturale: scuola bergamasca
Cronologia: post 1757
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 99 cm x 156 cm (intero); 121 cm x 179 cm (cornice)
Descrizione: Il dipinto riporta un uomo ripreso di tre quarti, con corta parrucca bianca acconciata con risvolti ai lati e abbigliato con colori sgargianti. Indossa una camicia bianca con jabot, un panciotto giallo non totalmente abbottonato e una giacca rossa con bottoni argentati sbottonati, mentre sul fianco sinistro porta una spada della quale si vede solo l'elsa. Nella mano destra stringe una lettera, mentre nella sinistra impugna un paio di guanti. Lo sfondo è occupato, sulla sinistra, da una colonna, della quale si vede il basamento e parte del fusto; intorno a quest'ultimo si avvolge parzialmente una tenda verde. Nella parte inferiore del dipinto, entro una cornice decorata a volute, è inserita un'iscrizione documentaria in lettere capitali. La tela è provvista di cornice dorata, dipinta di verde.
Notizie storico-critiche: L'opera rientra all'interno di quel corpo ben nutrito di tele possedute da molti enti ospedalieri, le quali rappresentano le effigi dei benefattori, di coloro, cioè, che, per lo più attraverso lasciti testamentari o donazioni, contribuirono a far grande l'Ospedale: la consuetudine di omaggiare i benefattori attraverso l'esecuzione di un ritratto era una prassi assai diffusa fin dall'antichità presso gli enti assistenziali in genere che, potendo contare in passato solo sulla generosità privata e non sull'intervento di sovvenzione statale, sopravvivevano grazie alle iniziative benefiche di singoli cittadini. Le motivazioni insite nel gesto di beneficienza sono del resto da sempre state molteplici: il suffragio dell'anima del testatore attraverso un atto di elemosina, il desiderio umanissimo di lasciare un perpetuo ricordo di sè o anche il senso di riconoscenza creatosi nel confronto di medici e personale ospedaliero per il loro operato. Senza contare che l'atto di generosità poteva essere d'esempio per altri benefattori o per la famiglia stessa del defunto, per la quale l'inserimento di un proprio membro nella quadreria conferiva prestigio al casato.
La tela raffigura il nobile Camillo Guidoni, trentesimo benefattore dell'Ospedale di Crema, il quale risulta inserito all'interno di un ambiente domestico creato attraverso sintetici accenni, quali la poderosa colonna posta alle spalle dell'effigiato, la quale, da sola, aiuta ad evocare un fastoso palazzo. Come avviene molto spesso, inoltre, nella tela sono inserite delle iscrizioni atte a fornire indicazioni sul modello che, in questo caso, sono state posizionate all'interno della targa in primo piano al fine di non annullare l'illusione tridimensionale fornita dal dipinto. La tela riprende il genere del ritratto di tradizione lombarda, la quale si concentra sulla resa realistica del soggetto, pur senza rinunciare ad una certa fastosità e piacevolezza.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-00994/
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