Ritratto dell'avvocato Gianfranco Donati
ambito cremasco
Descrizione
Ambito culturale: ambito cremasco
Cronologia: post 1919
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 54 cm x 74 cm (intero)
Descrizione: La tela riporta un uomo ripreso a mezzo busto su fondo neutro con lo sguardo incorniciato da occhiali senza aste rivolto verso l'osservatore. Indossa una camicia bianca sotto a una giacca scura con reverse e porta una cravatta con fermacravatta. Nella parte inferiore del dipinto, infine, è inserita un'iscrizione documentaria in lettere capitali. Il dipinto è provvisto di cornice impreziosita da una teoria fitomorfa dorata su fondo verde.
Notizie storico-critiche: L'inizio del XX secolo vede l'Ospedale Maggiore di Crema annoverato tra le strutture assistenziali meglio funzionanti della Lombardia. Tale posizione di merito non fa che riconfermarsi nel corso dei primi anni del nuovo secolo, durante i quali l'Ente viene ricordato tra i primi ad aver sostituito nelle sale operatorie i tavoli di legno con quelli metallici, oltre che essere all'avanguardia nell'utilizzo di una soluzione di acido fenico la quale, spruzzata nel campo operatorio, rende possibile l'esecuzione dei primi interventi basati su metodi antisettici. Sempre in questo periodo, inoltre, vengono progettate nuove sale operatorie, dotate dei relativi servizi, oltre a dei locali destinati al servizio necroscopico. L'Ospedale di Crema quindi, grazie ai lasciti e alle donazioni, nei primi anni del Novecento verte in un'indiscussa situazione di sviluppo, resa possibile anche dall'ottimo operato dei suoi amministratori. Tale condizione è però destinata presto a cambiare: il 6 luglio del 1910 l'intero consiglio amministrativo si dimette, episodio ancora oggi non criticamente e compiutamente studiato; nei dieci giorni seguenti subentrano nuovi amministratori ed il ruolo di Presidente viene affidato all'avvocato Gianfranco Donati, il quale, tra l'altro, provvede anche alla fondazione del comitato di Crema per le cure di Salsomaggiore.
L'uomo, ricordato nel presente dipinto, rimane in carica fino alla sua morte, sopraggiunta il 1° luglio del 1919, anno al quale viene fatta risalire l'opera, per l'esecuzione della quale le storiche dell'arte Renata Casarin e Lara Zanetti - redattrici della schedatura per la Soprintendenza di riferimento - suggeriscono il nome del pittore cremasco Racchetti, con ogni probabilità riconducibile alla famiglia del celebre Pietro Racchetti, noto ritrattista ottocentesco e figlio di un illustre medico, che aveva studiato pittura a Bergamo e a Roma.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-00996/
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