Adorazione di Gesù con la Madonna, San Giuseppe e i pastori
Picenardi Mauro
Descrizione
Autore: Picenardi Mauro (1735-1809), esecutore
Cronologia: post 1775 - ante 1799
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 170 cm x 342 cm (intero)
Descrizione: Il dipinto raffigura un'adorazione dei pastori. Al centro si trova il piccolo Gesù Bambino poggiato su di un panno adagiato nella mangiatoia e circondato da diversi personaggi. Partendo da sinistra si riconosce Giuseppe, che indica con il dito il Bambino, la Madonna e, inginocchiato, uno dei pastori, dietro al quale spunta il muso di un cane. Alle spalle di Maria si intravede un uomo in piedi che tiene tra le braccia un neonato, mentre un bambino è inginocchiato davanti alla mangiatoia e volge le spalle all'osservatore. Degradando verso il fondo, sulla sinistra, sono presenti altri personaggi; un pastore che si sporge verso la mangiatoia, un altro ripreso di spalle, una donna con in braccio un bambino e, dietro a lei, un'altra con il braccio sinistro alzato ad indicare qualcosa nella direzione delle vette delle montagne che si notano sullo sfondo. La sacra rappresentazione si conclude, nella parte superiore, con l'immagine di due angeli dei quali uno, reggente un cartiglio tra le mani, si sporge da una nube luminosa.
Notizie storico-critiche: Il dipinto riprende il tema della nascita di Gesù, le cui prime rappresentazioni risalgono al IV secolo. Dopo un primo momento in cui i pittori si basano principalmente sulla profezia di Isaia, le fonti primarie per l'iconografia diventano i Vangeli e, in particolare, quelli di Matteo e di Luca, nonostante le notizie da loro riportate siano caratterizzate da una forte sinteticità. L'opera in oggetto segue, in parte, il racconto di San Luca Evangelista e presenta Gesù deposto nella mangiatoia mentre i pastori, giunti alla capanna guidati dall'angelo, sono in sua adorazione. Con il passare del tempo gli artisti cominciano a cercare un maggior numero di dettagli desunti da fonti non ritenute ufficiali dalla Chiesa Cattolica quali, ad esempio, i vangeli apocrifi o in testi religiosi scritti da mistici o monaci, che spesso raccoglievano i loro sogni mistici. In questo modo già nei primi secoli si diffuse l'iconografia legata alla nascita di Gesù e, a partire dal XV secolo, con la fortuna riscontrata dalle Rivelazioni di Santa Brigida, si privilegiò l'adorazione del Bambino. In questo modo Gesù Bambino diventa il fulcro della scena e la fonte luminosa del dipinto, mentre la Vergine, non più rappresentata coricata, in riposo dopo le fatiche del parto, bensì inginocchiata e in atteggiamento adorante, appare spesso intenta a scostare il lenzuolino sul quale è adagiato il Bambino, acquisendo, così, il ruolo di colei che mostra al mondo intero il Salvatore. Tale iconografia si consacra a partire dalla Notte di Dresda del Correggio e influenza gran parte delle Natività del XVII e XVIII secolo. Come in molte Natività di questo periodo, anche la presente si caratterizza per un considerevole affollamento di personaggi, per i forti contrasti di luce e ombra, nonché per la mancanza del bue e dell'asinello, giustificata dal fatto che nel nuovo clima devozionale la loro presenza, tra l'altro non attestata nei Vangeli, appare, per alcuni committenti, "volgare" e non in linea con la santità del momento rappresentato.
Il dipinto, sulla base dell'analisi stilistica, è attribuito al cremasco Picenardi Mauro, figlio d'arte di Tommaso, nato nel 1735. Dopo una prima formazione avvenuta presso il padre, Mauro sviluppa un proprio stile personale fortemente influenzato dai rapporti da lui tenuti con ambienti culturali particolarmente stimolanti, quali quello bergamasco e, soprattutto, quello veneto. Ricordato prevalentemente per l'esecuzione di pale d'altare e via crucis, le scoperte attributive degli ultimi decenni permettono di classificarlo, invece, come assai più pregevole nella produzione di opere a soggetto profano.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-01024/
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