San Giovanni di Dio col Bambino Gesù e Madonna, tra angeli
Torelli Felice
Descrizione
Autore: Torelli Felice (1667-1748), esecutore
Cronologia: post 1727 - ante 1749
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 175 cm x 245 cm (intero)
Descrizione: La tela rappresenta, al centro, la Madonna assisa con palmo della mano sinistra rivolto verso l'altro e braccio destro teneramente avvolto intorno alle spalle di San Giovanni di Dio, il quale, inginocchiato, tiene tra le braccia il piccolo Gesù. Alla sinistra di Maria si trova un angelo con mani portate al petto e sguardo rivolto verso il Bambino. Ai piedi della Madonna, invece, vi è un piccolo putto alato mentre, a terra, in primo piano, sono disposti un libro aperto e un crocifisso. L'angolo superiore destro del dipinto è occupato da un'alta base di colonna e da una parte del fusto mentre, a sinistra, si nota un puttino alato in volo e un gruppetto formato da tre teste di putti alati.
Notizie storico-critiche: Il soggetto dell'opera viene identificato da Cesare Alpini, il quale riconosce nel santo inginocchiato a fianco della Vergine San Giovanni di Dio, patrono degli ospedali. Nato vicino a Lisbona nel 1495, Juan Ciudad assume tale nome in seguito a un'apparizione avuta del Bambino Gesù. Fuggito da casa ancora giovinetto, si dedica al lavoro di pastore, prima di decidere di arruolarsi e combattere in varie campagne militari finché un giorno, di ritorno dall'Africa, udendo una predica del beato Giovanni d'Avila, si converte e fa pubblica ammenda dei suoi peccati. Al fine di porre rimedio alle sofferenze inferte durante i suoi anni di vita disordinata, il Santo decide di fondare un istituto finalizzato a prestare assistenza ai detenuti e ai ricoverati negli ospedali. La sua missione viene presto abbracciata anche da altri collaboratori, e dall'espressione con la quale era solito rivolgersi alla gente: "Fate del bene a voi stessi fratelli, fate bene fratelli", deriva la dedicazione di molti ospedali. San Giovanni di Dio viene canonizzato nel 1691 da Papa Alessandro VII, mentre nel XX secolo viene proclamato dal pontefice Leone XIII protettore degli ospedali e da Pio XI patrono degli infermieri. Il santo gode di una feconda iconografia sia in Europa, sia nell'America Latina e nelle Filippine, dove il suo ordine ebbe un grande sviluppo e a lui sono tutt'oggi intitolate diverse chiese e ospedali.
Nel dipinto in questione San Giovanni non viene presentato secondo la sua iconografia più comune, ovvero intento ad assistere un infermo, bensì nel momento in cui, nel santuario di Guadalupe, gli appare la Madonna la quale gli presenta il Bambino. Il Santo indossa l'abito scuro proprio dell'ordine da lui fondato e, ai suoi piedi, si trova un crocifisso, stringendo il quale l'uomo era spirato.
La tela, datata dall'Alpini tra il 1727 e il 1730, proviene dalla chiesa del vecchio Ospedale degli Infermi, sorto il 12 giugno 1351 per volontà di quattordici benefattori presso Porta Ripalta; all'interno di tale edificio doveva essere collocata, secondo quanto riportato da Giacomo Crespi nel "Libro delli Quadri, e Pitture celebri esistenti nelle Chiese, Monasteri, e Luoghi Pii della città e territorio di Crema" del 1774, sull'altare a sinistra. Nonostante il dipinto sia registrato nell'inventario dei beni dell'Ospedale di Crema come opera di G. B. Cignaroli, la presenza della firma del pittore di origine veronese Felice Torelli ne smentisce tale attribuzione.
Il Torelli, fratello del celebre musicista Giuseppe, aveva iniziato la sua formazione dedicandosi allo studio della musica (mentre il fratello aveva cominciato con la pittura), per poi passare all'arte solo in un secondo momento. Nella natìa Verona era stato allievo di Sante Prunati, dal quale attinge pienamente nelle sue composizioni giovanili, per passare poi, tra il 1785 e il 1790, alla bottega bolognere di Gian Gioseffo del Sole, dove Torelli rimane influenzato da un linguaggio più articolato che segue una direzione barocca e dove s'impegna, soprattutto, nella realizzazione di numerose pale d'altare.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-01028/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).