Cristo che cade portando la croce

Lucini Giovanni Battista

Cristo che cade portando la croce

Descrizione

Autore: Lucini Giovanni Battista (1639-1686), esecutore

Cronologia: post 1686

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 183 cm x 123 cm (intero)

Descrizione: La tela rappresenta una caduta di Cristo sotto la croce. Gesù, dal volto fortemente provato, si trova carponi a terra sul suolo roccioso del Golgota, piegato dal peso della grande croce che occupa quasi l'intera diagonale del dipinto. Alle sue spalle il cielo è nuvoloso, mentre, nell'angolo inferiore sinistro, dietro alla croce, spunta l'apice di un campanile.

Notizie storico-critiche: Nel mondo della storia dell'arte la passione di Cristo è uno dei soggetti più rappresentati, in quanto il suo sacrificio per riscattare l'umanità dal peccato originale è al centro della fede cristiana. All'interno delle scene della passione, si trovano anche gli episodi legati alle cadute di Cristo sotto il peso della croce, nei confronti delle quali si sviluppa, soprattutto in area germanica verso la fine del XV secolo, una diffusa venerazione. L'iconografia delle cadute varia nel tempo; se nelle opere del XIV-XV secolo Cristo cammina quasi sempre eretto e senza difficoltà, infatti, con il passare del tempo la croce si fa sempre più pesante e massiccia e il carattere trionfale del tema si muta gradualmente in una visione "patetica" che pone l'accento sulla sofferenza del Redentore, richiamando il tema della teatralizzazione della morte di Gesù in croce nel tentativo di accrescere il coinvolgimento emotivo del popolo dei fedeli e dei singoli osservatori.
La scena, così come viene rappresentata in questa e nella maggior parte delle opere di analogo soggetto, non è però storicamente veritiera, poiché sotto i romani i condannati dovevano portare al luogo del proprio supplizio la sola traversa della croce, alla quale venivano poi legate le braccia del condannato stesso e che andava infine fissata al palo verticale già conficcato nel terreno. L'autore della presente opera non indaga dunque analiticamente l'evento della passione ma si ispira ai canoni della cultura figurativa a lui contemporanea, aderendo anche ad una impostazione tramandata dalla tradizione cattolica.
Il dipinto è da assegnare al cremasco Giovan Battista Lucini ed è riferibile ad una fase tarda della sua attività poichè, come segnala Cesare Alpini, è una tela un po' discontinua rispetto alle opere del maestro. Per questo motivo, essa potrebbe essere datata all'anno di morte di Lucini, e l'Alpini ipotizza, addirittura, che sia stata conclusa post mortem dalla bottega. La fase conclusiva della carriera dell'artista inizia a cavallo tra gli anni '70 e '80, ed è caratterizzata dalla definitiva affermazione della sua fama, grazie alla quale egli riesce ad aggiudicarsi diverse commissioni di grande impegno. In questo periodo, infatti, quasi tutte le chiese di Cremona si affidano al Lucini per le nuove pale d'altare caratterizzate, come la presente, da uno stile legato ad un manierismo accademico, a volte alleggerito da istanze ormai settecentesche.
Nell'inventario dell'Ospedale la tela è ricordata con la sua cornice antica, la quale, però è stata sostituita con l'attuale, moderna, durante il restauro avvenuto tra il 1991 e il 1992, per porre rimedio all'incuria del tempo e per intervenire sulle singole patologie di degrado che avevano coinvolto l'opera pittorica, giudicata all'epoca in pessime condizioni.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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