Schedario
bottega italiana
Descrizione
Ambito culturale: bottega italiana
Cronologia: post 1890 - ante 1925
Tipologia: arredi e suppellettili
Materia e tecnica: legno di noce; metallo / stampaggio; legno di pioppo
Misure: 96 cm x 35 cm x 203 cm (intero)
Descrizione: Il mobile poggia su due piedi a cipolla, due zoccoletti parallelepipedi, posteriori, e su una fascia di base bassa, modanata e liscia. Il fronte è bipartito in due colonne di dieci scomparti ciascuna, chiusi da piccole ribalte rettangolari, lisce, profilate da listelli rettilinei lungo il bordo superiore e inferiore e dotate ciascuna di una maniglia cilindrica in metallo. Le due colonne sono separate da un montante rettilineo liscio e chiuse ai lati da fianchi sporgenti costituiti da pannelli anch'essi lisci intelaiati. Lo schedario superiormente è delimitato da una catena a fascia alta con bassa trabeazione leggermente aggettante. Il piano superiore è chiuso ai lati da due balaustre in legno scandite da piccole colonnette spanciate e posteriormente da un alzatina rettilinea a due piani.
Notizie storico-critiche: La diffusione di questa tipologia di arredo è legata alla sua funzione e quindi è testimoniata a partire dall'inizio del XX secolo, subendo un boom nei decenni successivi. L'impiego dei piedi a cipolla e della balaustra in adiacenza dell'alzatina, denunciano un linguaggio ancora legato agli stilemi del XIX secolo. Motivo per cui si propone una datazione ancora ad esso vincolata, sebbene in tale epoca il mobile schedario non godesse di una vasta diffusione.
Collocazione
Provincia di Cremona
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema
Credits
Compilazione: Casarin, Renata (2009)
Aggiornamento: Muzzin, Silvia (2012); Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-01045/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).