Resurrezione di Lazzaro

ambito milanese

Resurrezione di Lazzaro

Descrizione

Ambito culturale: ambito milanese

Cronologia: post 1800 - ante 1824

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Descrizione: Il dipinto rappresenta la resurrezione di Lazzaro, scena inserita in un paesaggio boschivo. La composizione si caratterizza per la suddivisione dei personaggi in due gruppi ben distinti che lasciano lo sguardo dello spettatore libero di perdersi verso l'orizzonte che si apre nel centro della scena. Sulla sinistra, in piedi e nimbato, si trova Cristo, ripreso di tre quarti, il quale tiene la mano destra alzata, a indicare il divino. Alle sue spalle un uomo si sporge da dietro il tronco di un albero e, accanto a lui, ricurva, si trova Maria. Sempre sulla sinistra, inginocchiata e con le spalle volte nella direzione dell'osservatore, si trova Marta, con un velo decorato sul capo e le mani giunte in preghiera. Sulla destra, Lazzaro, avvolto nel sudario, alza il braccio sinistro nella direzione di Cristo, volgendo lo sguardo verso il Salvatore. Lazzaro è sorretto da due uomini; uno, con il capo avvolto in un turbante, lo sorregge facendo passare il braccio sinistro sotto la sua ascella destra, mentre l'altro lo regge per le gambe. Dietro a loro si trovano altri due uomini e una donna con il capo coperto, la quale regge tra le braccia un neonato. In primo piano, al centro, si trova il sepolcro nel quale, fino a quel momento, aveva giaciuto il corpo di Lazzaro.

Notizie storico-critiche: Lazzaro di Betania, fratello di Marta e Maria, era malato e prossimo alla morte. Si mandò a chiamare Gesù, ma quando egli arrivò, Lazzaro era già morto da quattro giorni e il suo corpo riposava in una caverna chiusa da un masso. Gli andarono incontro per prima Marta, seguita poco dopo da Maria, le quali, dopo essersi prostate ai suoi piedi, lo accompagnarono davanti al sepolcro. Qui Cristo, non ascoltando le lamentele di Maria, la quale obiettava che il corpo già mandava cattivo odore, ordinò che venisse levata la pietra e chiamò Lazzaro, il quale uscì dal sepolcro e tornò a vivere.
La resurrezione di Lazzaro costituisce un motivo iconografico particolarmente diffuso nell'arte cristiana di tutti i tempi, in quanto in essa si esprime la fede nella resurrezione della carne, oltre ad essere una prefigurazione della resurrezione di Cristo. Per questo motivo, tale iconografia compare soprattutto nell'arte cimiteriale, a partire dalle pitture catacombali. Generalmente, come in questo caso, si tende ad unire due momenti distinti del racconto, rappresentando Marta e Maria entrambe genuflesse ai piedi di Cristo presso la tomba dalla quale sta sorgendo Lazzaro. Altra ricorrenza è la rappresentazione di una delle due donne e di alcuni astanti intenti a tapparsi il naso a causa del cattivo odore che fuoriesce dal sepolcro, particolare che aggiunge una certa forza al racconto per immagini del miracolo.
Dal punto di vista stilistico, il dipinto può iscriversi nella corrente romantica del primo Ottocento francese e italiano, con ascendenze puriste, alla quale va ad unirsi un interesse nei confronti della cultura esotica, come si vede dal personaggio con il copricapo in forma di turbante, la quale si era diffusa, in parallelo all'interesse per le atmosfere orientali, fra il XVIII e il XIX secolo.

Collocazione

Provincia di Cremona

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Crema

Credits

Compilazione: Casarin, Renata (2009)

Aggiornamento: Allievi, Valeria (2012); Uva, Cristina (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).