Shin-On
Matsujama Shuhei
Descrizione
Identificazione: Fasce cromatiche
Autore: Matsujama Shuhei (1955-), progettista
Cronologia: post 2009 - ante 2010
Tipologia: pertinenze decorative
Materia e tecnica: metallo / pittura
Misure: 320 cm x 228 cm x 11 cm (intero)
Descrizione: Elemento decorativo costituito da cinque pannelli metallici verticali, disposti l'uno accanto all'altro a formare un unico blocco dal profilo leggermente curvilineo addossato alle pareti in corrispondenza dell'angolo tra le due porte (d'ingresso al Luogo delle Eseguie e di collegamento con i corridoi interni dell'obitorio). I pannelli sono dipinti a tecnica mista con la medesima decorazione a fasce cromatiche che dal rosso intenso della base sfumano nella zona ocra centrale per poi giungere al bianco della parte superiore.
Notizie storico-critiche: Il pannello dipinto fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione interna delle camere mortuarie e dei luoghi ad esse connessi presso la nuova sede dell'Ospedale di Vimercate, iniziato nel 2009 e curato nella sua fase progettuale dall'Arch. Ercole Ceriani, con l'intento di umanizzare luoghi e percorsi di per sé pensati e organizzati di norma secondo logiche funzionali. Le soluzioni architettoniche e di arredo proposte hanno dato origine a luoghi riservati, con camere mortuarie chiuse per un cordoglio privato, pensati non tanto per il loro confort o la gradevolezza estetica, né esclusivamente per la loro funzione tecnico-sanitaria, bensì per il loro risvolto umano ed etico, cioè nel rispetto della persona deceduta così come del lavoro degli operatori dell'istituzione ospedaliera.
Accanto alle camere mortuarie è stato previsto un "Luogo delle Esequie" volutamente non caratterizzato da particolari segni religiosi fissi, così da consentire lo svolgimento di cerimonie di commiato a persone di qualsiasi appartenenza religiosa: tale luogo è stato dunque caratterizzato nella sua redazione da un preciso valore di semplicità e armonia d'insieme (nella scelta dei colori e materiali diventa unitario pur nella molteplicità delle singole parti), capace di veicolare significati in modo discreto, rispettoso del lutto della persona cara in esso ricordata.
L'opera di Matsuyama ben si inserisce nell'ambiente, precisamente addossata alla parete situata alle spalle della base per celebrazioni: l'artista giapponese - ma italiano d'adozione fin dal 1976 - fonde insieme lÂ'esperienza pittorica con quella spirituale creando opere che sintetizzano due espressioni artistiche e sensoriali, la pittura e il suono. Il suo lavoro si ispira alle teorie di Kandinskji del "colore come suono interiore", pur ricollegandosi chiaramente anche alle modalità espressive della tradizione e del mondo orientali da cui proviene: Matsuyama dipinge "Shin-on", ovvero il suono delle cose, inteso come musica che dà origine ed esprime significati.
Se è vero che il rapporto con il dolore e con la morte raramente può essere esperienza troppo commentata a parole, è dunque ancora più interessante notare come qui, invece, il "silenzio" del luogo venga espresso attraverso la presenza di un leggio per letture sacre o discorsi commemorativi, che ha come sfondo questa serie di pannelli dall'ostentata verticalità a far da quinta anche fisica alla lettura e alla parola. LÂ'opera pittorica di Matsuyama, dietro le vesti apparenti ed inoffensive di paesaggi, nasconde intenzioni e valenze che richiedono un'attenzione che va ben oltre la normale interpretazione, ma un vero e proprio "sguardo d'ascolto": egli dipinge infatti "concetti sonori" difficili da trascrivere, specie per un occidentale, quali ad esempio "il grido del cuore" o "il suono della fede", una operazione pittorica e concettuale in grado di far "vedere lÂ'invisibile e di udire ciò che non si sente".
Nelle opere dellÂ'artista giapponese il supporto è scelto con cura, in modo che sappia esaltare il valore luminoso della composizione; il colore si struttura come materia viva attraverso una sovrapposizione di strati pittorici che si intensificano nel centro e lì conoscono ondulazioni, corrugamenti e increspature, perché è lì che il suono diventa più profondo. Anche la predilezione per certi colori non è casuale: Matsuyama non sceglie mai tinte immediatamente sgargianti e troppo decorative; i suoi sono colori mentali, introversi, tacitamente commossi: le gamme degli azzurri (che per Cézanne è il colore della lontananza) e verdi iridescenti e acquosi; le variazioni sui bianchi di gesso e di madreperla; i neri enigmatici e malinconici; i rosa aurorali e minerali. Lo spazio della composizione è suddiviso armonicamente, obbedendo a una simmetria ideale: tutti i suoi quadri nascono da una linea originaria che agisce come un taglio nella superficie intatta dellÂ'opera (evidente in questo la lezione di Fontana) che poi la pennellata va a ripetere nella stessa direzione all'infinito in modo da trasformare il tessuto dellÂ'opera in una trama fitta e delicata di elementi segnici.
Collocazione
Provincia di Monza e Brianza
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Vimercate
Credits
Compilazione: Uva, Cristina (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-01201/
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