Il compianto
Andrea da Milano (attribuito)
Descrizione
Identificazione: Compianto sul Cristo morto
Autore: Andrea da Milano (attribuito) (notizie 1505-1537 ca.), esecutore
Cronologia: post 1520 - ante 1525
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: legno / intaglio; legno / pittura
Descrizione: Gruppo scultoreo in legno policromo costituito da nove statue ad altezza naturale, raffiguranti un compianto sul corpo di Cristo: al centro appare Maria, con Gesù sdraiato sulle sue gambe. Sulla sinistra sono collocati una donna di colore con un bambino piangente in braccio, Giuseppe d'Arimatea, San Giovanni Apostolo inginocchiato a sostenere spalle e braccia di Cristo e una Pia Donna; a destra sono disposti invece la Maddalena, inginocchiata ai piedi di Gesù, Nicodemo con in mano chiodi e una tenaglia, e un'altra Pia Donna. Sullo sfondo è visibile un cielo stellato dipinto e nella parte alta una ricostruzione del monte Calvario con le tre croci e una città in lontananza, sul lato destro.
Notizie storico-critiche: Il gruppo scultoreo è collocato nella prima cappella a sinistra della Chiesa di S. Vittore: l'opera viene datata in maniera incerta, presumibilmente in una data di poco precedente la realizzazione del primo intervento decorativo noto all'interno della chiesa, avvenuto tra il 1520 e il 1525 ad opera di Bernardino Luini e bottega, dove sarebbe poi stata trasportata. La critica (Maderna, 2001) suggerisce infatti che le sculture lignee siano andate a sovrapporsi ad una precedente decorazione della cappella, probabilmente intitolata alla Crocifissione: ciò sarebbe evidente dallo schiacciamento cui sono sottoposte le statue nell'angusto spazio della parete e dalla posizione innaturale assunta da alcune di esse, in particolar modo la Maddalena, le cui mani sono collocate in maniera anomala rispetto ai piedi di Gesù. L'intitolazione originaria della cappella al tema della Crocifissione pare del resto confermata sia dall'ambientazione del gruppo scultoreo all'interno della ricostruzione di un colle su cui si alzano tre croci, cui si aggiungono una rocca con un castello e varie spade e lance sullo sfondo di un cielo stellato, sia dalle decorazioni pittoriche che attorniano il "Compianto". La lunetta sovrastante raffigura infatti una "Resurrezione", animata dalla presenza di soldati e guerrieri ai lati del sepolcro, mentre ai lati della cappella sono dipinte a figura intera la Maddalena e la Veronica, che mostra il Volto di Cristo su un panno di lino bianco tenuto fra le mani.
La scelta di realizzare in un oratorio cinquecentesco il presente soggetto è dovuta ad una tendenza, diffusa già dalla fine del Quattrocento, a privilegiare il carattere drammatico e psicologico degli episodi religiosi e quindi a preferire i meccanismi affettivi a metà tra penitenza e commozione dei Compianti e delle Deposizioni, ad altri episodi della storia biblica, caratterizzati da meno pathos. Dal punto di vista iconografico compaiono qui tutti i personaggi tradizionalmente inseriti ai piedi della croce, con l'unica eccezione della statua all'estrema sinistra, raffigurante una donna di colore, identificabile con Sara, un personaggio tratto dai Vangeli apocrifi: la donna era la domestica in casa di Lazzaro, Marta e Maria, dove spesso Gesù veniva ospitato. In questo gruppo scultoreo la donna tiene tra le braccia un bambino in lacrime che stringe tra le mani un sasso, evidente riferimento ad una leggenda narrata anch'essa nei Vangeli apocrifi, secondo cui, mentre Gesù saliva al Calvario, un bambino cercò di tirargli una pietra ma questa gli rimase attaccata alla mano.
Non si conosce con certezza nemmeno l'autore del gruppo scultoreo tuttavia la critica ha ipotizzato due nomi cui attribuirne la paternità. Il primo è Andrea da Milano, detto anche da Saronno (più di recente identificato con Andrea da Corbetta), intagliatore formatosi nel capoluogo lombardo, ove operò in collaborazione con Agostino Busti detto il Bambaja, che lavorò a lungo nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno, da cui il soprannome. Proprio a Saronno realizzò l'analogo tema del "Compianto sul Cristo morto" in un gruppo scultoreo chiaramente ispirato al modello offerto da Agostino de Fondulis nella chiesa di S. Maria presso S. Satiro a Milano; nota è inoltre la sua familiarità con i lavori di scuola luinesca, che spesso utilizzò a modello delle proprie opere sia a livello di impaginazione che in una serie di dettagli formali (il gruppo scultoreo raffigurante una "Adorazione dei Magi" da lui realizzato per il Santuario del Sacro Monte di Varese fu impostato sul medesimo soggetto dipinto da Bernardino Luini a Saronno). Ad avvalorare l'ipotesi di tale attribuzione, il fatto che il padre di Andrea, lo scultore Giovanni Pietro da Corbetta, è documentato proprio a Meda intorno al 1523. Alcuni storici, invece, propendono per attribuire quest'opera lignea a Cristoforo Prestinari (1573-1623), mastro comacino della Val d'Intelvi, che concentrò il suo lavoro prevalentemente all'interno del circuito piemontese e lombardo dei Sacri Monti: per accettare questa seconda ipotesi attribuzionistica occorrerebbe tuttavia postdatare il complesso scultoreo di quasi cinquant'anni dopo e dunque tale scelta risulta meno circostanziata ed è da ritenersi meno plausibile.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o210-01228/
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