Papa Alessandro IV consegna alla Congregazione di Sant'Agostino la Bolla dell'Unione

Della Rovere, Giovanni Battista; Della Rovere, Giovanni Mauro

Papa Alessandro IV consegna alla Congregazione di Sant'Agostino la Bolla dell'Unione

Descrizione

Autore: Della Rovere, Giovanni Battista (1560-1627), esecutore; Della Rovere, Giovanni Mauro (1575-1640), esecutore

Cronologia: post 1606

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco

Descrizione: A sinistra della composizione, sotto un portico colonnato, il pontefice Alessandro IV assiso su un trono coperto da un baldacchino rosso consegna la Bolla dell'Unione al primo generale dell'ordine agostiniano, Lanfranco Settala, seguito da altri monaci che lo accompagnano. Ai piedi della scalinata, ormai ridotti solo ad una traccia per la perdita dell'intonaco, alcuni uomini e guardie armate assistono alla scena.
In basso sulla destra, in primo piano, è raffigurata una donna in abito giallo che soccorre un povero. L'uomo, seminudo, è coperto solo da un mantello che gli avvolge il ventre ed è seduto a terra, con lo sguardo rivolto verso la giovane e la mano sinistra protesa verso l'alto nell'atto di cercare aiuto. Alle loro spalle, in secondo piano e sotto un'altra imponente struttura architettonica, i monaci Agostiniani predicano e disputano, a sottolineare la coesistenza all'interno dell'ordine delle istanze di carità assistenziale e morale nello stesso tempo.
La parte alta della parete, terminante ad arco, è infine occupata da un tripudio di angeli e nuvole che circonda Sant'Agostino in gloria, il quale benedice le scene sottostanti.

Notizie storico-critiche: La parete occidentale del transetto meridionale della chiesa di S. Marco, è oggi caratterizzata dalla copiosa sovrapposizione di pitture murali, realizzate in epoche e da artisti differenti.
Tra gli affreschi più significativi si annovera il dipinto eseguito eseguito intorno al 1606 dai fratelli Giovanni Mauro e Giovanni Battista della Rovere (detti i Fiammenghini), raffigurante "Papa Alessandro IV che consegna alla Congregazione di Sant'Agostino la Bolla dell'Unione", ossia il documento del 1256 che sancì l'unione dei differenti rami dell'Ordine Agostiniano.
Il dipinto è dunque riconducibile al clima di rinnovamento che contrassegnò Milano negli anni dell'episcopato di Federico Borromeo (1595-1631), durante i quali la chiesa di S. Marco attuò grandi modifiche agli apparati decorativi interni, facendo convivere nel proprio cantiere artisti del calibro di Cerano, Camillo Procaccini, il Moncalvo, e appunto i due fratelli Della Rovere. L'ordine agostiniano voleva infatti riqualificare l'immagine complessiva della chiesa, secondo un piano di sicuro impatto visivo, oggi meno evidente in seguito alle dispersioni di alcuni beni e alla rimessa in luce delle opere medievali sottostanti, con la relativa perdita di alcune piccole parti degli affreschi.
Sebbene lacunoso, il dipinto mostra la fusione tra un'imponente prospettiva architettonica, ben esemplificata dall'ampio loggiato in primo piano, e la naturalezza dei gesti dei personaggi ritratti, che forniscono alla scena un certo realismo e concretezza d'intenti. I raffronti stilistici con altre opere coeve dei fratelli Della Rovere, confermano la collocazione dell'opera entro il primo decennio del Seicento. I due padiglioni architettonici hanno infatti punti di contatto con quelli dipinti da Giovanni Battista nel 1602 all'interno dei quadroni per il Duomo di Milano, e con quello dipinto da Giovanni Mauro nell'opera "San Francesco rinuncia agli averi" per la chiesa di S. Francesco Grande, poi depositato nella parrocchiale di Boffalora Ticino. L'impaginazione teatrale e l'enfasi gestuale del dipinto della chiesa di S. Marco è infine condivisa con i personaggi e le scene delle "Storie Francescane" dipinte dai due medesimi fratelli nella seconda e terza cappella del Sacro Monte d'Orta, databili 1607-1608.

Collocazione

Milano (MI), Chiesa di S. Marco

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2015)

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