San Cristoforo guada il fiume con Gesù Bambino sulle spalle
bottega lombarda
Descrizione
Ambito culturale: bottega lombarda
Cronologia: sec. XV
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: pietra arenaria / scultura
Descrizione: La chiesa di Villa Branda presenta una facciata scandita da sottili lesene in tre zone: quella centrale è occupata dal portale, mentre le due laterali da due monumentali altorilievi in arenaria riparati da due piccole tettoie.
Sulla sinistra è raffigurato Sant'Antonio Abate, in posizione frontale con la mano destra sollevata in un gesto benedicente (oggi limitato dalla perdita di alcune dita della mano): l'uomo, con lunga barba e baffi, indossa un abito da monaco e con la mano sinistra si appoggia ad un bastone piegato nella parte alta a forma di "tau", dal quale pende una campanella, suo caratteristico attributo.
Sulla destra è invece raffigurato San Cristoforo, anch'egli in posizione frontale, con le gambe divaricate immerse nell'acqua del fiume, scolpita a bassorilievo direttamente sulla facciata della chiesa, in una porzione di parete priva dell'intonacatura superficiale. L'uomo, raffigurato con la barba corta e riccia, indossa una corta tunica legata in vita da una cintura; nella mano destra regge un nodoso e alto bastone mentre con la sinistra sostiene la gamba di Gesù Bambino, seduto sulla sua spalla con in mano una sfera che rappresenta il globo terrestre.
Notizie storico-critiche: Durante le battute finali della costruzione della Collegiata di Castiglione Olona, fece la sua comparsa in città una bottega di scultori assestati su un gusto molto diverso da quello del Gotico internazionale: la loro opera, gradita al promotore primo della trasformazione cittadina, il cardinale Branda Castiglioni, ben presto si diffuse in tutti cantieri del borgo, a partire dall'intero apparato scultoreo della Chiesa del Corpo di Cristo, più nota come chiesa di Villa Branda.
Ai cosiddetti "Maestri caronesi" vengono dunque fatte risalire dalla critica, dopo molte incertezze attributive, anche i due monumentali rilievi raffiguranti santi posti in facciata, soprannominati nelle cronache dell'epoca "colossi", per via delle loro imponenti dimensioni. Costretti a confrontarsi con un'architettura estranea alla loro cultura, poiché ispirata a modelli toscani e centro-italici, qui i maestri scultori diedero prova di eccezionale duttilità, piegando il loro repertorio decorativo e iconografico ad una monumentalità e ad un richiamo al classico, sicuramente mai visto prima in Castiglione Olona.
La presenza in facciata dell'immagine di San Cristoforo, in particolare, assume un particolare significato anche in funzione della dedicazione della Chiesa che, oltre ad essere consacrata al "Corpus Domini", era connessa anche al culto dell'Assunzione della Vergine, cui doveva essere dedicato il vano centrale. San Cristoforo, il cui nome significa letteralmente "portatore di Cristo" diventa in questo senso indicativo del percorso ideale di fede che conduceva a Cristo tramite l'accettazione di Maria Vergine, che lo portò in grembo.
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