Angeli con i simboli della passione

Borroni, Giovanni Angelo

Angeli con i simboli della passione

Descrizione

Autore: Borroni, Giovanni Angelo (1684-1772), esecutore

Cronologia: ca. 1754

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco

Descrizione: L'insieme delle pitture murali della Cappella comprende il tondo collocato al centro della cupola e due ovali collocati simmetricamente sulle pareti laterali.
L'affresco centrale raffigura due angioletti su una nuvola che mostrano i chiodi della Passione, circondati da altri putti di cui si intravedono teste e gambe tra le nuvole. Nell'ovale laterale sinistro è rappresentata l'"Adorazione del Bambino": al centro si colloca il corpo di Gesù disteso nella mangiatoia, circondato da Maria, San Giuseppe e da un angelo con le mani giunte in preghiera. In primo piano si inginocchiano davanti a lui San Francesco d'Assisi e San Carlo Borromeo, oltre il quale sono visibili sullo sfondo altre teste di putti.
Nell'ovale laterale destro sono rappresentate numerose figure di santi: all'estrema sinistra si colloca Gaetano di Thiene vicino a Sant'Anna, intenta nella lettura di un libro. Alla sua sinistra è visibile San Giovanni Evangelista, seduto nell'atto di scrivere su una stele affiancato dall'aquila. Il santo ha lo sguardo rivolto verso l'alto in direzione di San Michele Arcangelo, in piedi alle sue spalle, che appare vestito con armatura ed elmo piumato. Sulla destra della composizione, Santo Stefano si inginocchia con le braccia aperte di fronte agli altri.

Notizie storico-critiche: La Cappella di Santa Maria Assunta e San Francesco, oggi completamente autonoma ma un tempo collegata da un camminamento al resto della Villa, assunse le attuali sembianze a partire dal 1754, quando fu riaperta al culto dopo alcuni interventi di rinnovamento curati dall'architetto Francesco Croce, attuati nell'ambito di un più vasto progetto di recupero ed ammodernamento del complesso limbiatese voluto dal proprietario Stefano Gaetano Crivelli.
I dipinti posti sulla volta e le pareti laterali della cappella sono stati attribuiti dalla critica a Giovan Angelo Borroni, pittore vicino alla famiglia Crivelli e autore del ciclo di affreschi interno alla villa risalenti alla prima metà del XVIII secolo. È plausibile ritenere che le decorazioni interne siano state realizzate a partire dall'anno precedente la consacrazione della cappella (1754), nel momento di piena maturità del Borroni: le differenze di tratto rispetto agli affreschi presenti all'interno della villa possono essere dovute alla presenza, accanto al Borroni, del figlio Vincenzo. Per quanto riguarda i soggetti scelti, essi riassumono la religiosità del committente e, in particolare, la sua devozione alle figure angeliche, molto diffusa negli anni di definizione del culto dell'Angelo custode. Quanto alla scena raffigurante solo santi, in essa si possono ritrovare i santi onomastici del committente (Stefano e Gaetano) mentre gli altri vennero probabilmente scelti per motivi di devozione familiare, non collegati direttamente ai nomi degli eredi (i figli del Crivelli si chiamavano, infatti: Maria Anna, Giovanni, Giovanna e Ignazio Michele). San Michele Arcangelo era, inoltre, un evidente riferimento al suffragio dei defunti, che richiamava il desiderio della famiglia Crivelli di trasformare la cappella nel proprio mausoleo.
La cappella era in origine decorata anche con una grande pala d'altare raffigurante la Madonna venerata dai santi Giovanni Battista e Dalmazio, dipinta da Bernardino Campi nel 1569 ed acquistata direttamente da Stefano Gaetano Crivelli. L'opera originaria, oggi in deposito presso Palazzo Isimbardi a Milano, era stata sostituita in loco da una copia, trafugata nel gennaio 2015.

Collocazione

Limbiate (MB), Villa Crivelli Pusterla - complesso

Credits

Compilazione: Uva, Cristina (2015)

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