Ritratto di Lamberto Sala cavaliere di Gran Croce

Bacci, Guido

Ritratto di Lamberto Sala cavaliere di Gran Croce

Descrizione

Autore: Bacci, Guido (notizie 1952), esecutore

Cronologia: 1952

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 93.7 cm x 128 cm (intero)

Descrizione: Ritratto del Cav. di Gran Croce Lamberto Sala. Il soggetto è ritratto in un interno, seduto su di una poltrona. Sullo sfondo si nota un quadro a sinistra ed un tavolino con un vaso cinese a destra, collocato vicino alla poltrona. Realismo e compostezza nella resa del soggetto; contrasti luminosi e di colori resi con diverse sfumature.
Il dipinto è inserito in una cornice in legno intagliato e dorato; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Emerge dall'opera l'espressione profonda del personaggio, dallo sguardo sicuro e nello stesso sereno. Efficacia naturalistica nella resa dei tratti fisionomici del volto, resi con tocchi di colore morbidi e 'atmosferici'.
In quest'opera emerge l'emblema della borghesia bergamasca del tempo, quella borghesia laboriosa, severa e nello stesso tempo serena.
All'idea di ritratto come strumento di idealizzazione si contrappone qui l'idea di un ritratto eticamente motivato in cui prevale il valore esemplare: "dovendo servire questi ritratti solo per stimolo al bene operare - scriveva il cardinale Paleotti - fuori tempo è il volersene servire mentre che vive il proprio autore, la cui vita ed azioni sono il vero esemplare". E di fatto questi dipinti recano generalmente - oltre al nome dell'effigiato - o i titoli di benemerenza o la data dell'atto munifico, come a far coincidere nel fotogramma più significativo l'intera immagine di una vita. Il dipinto diviene così lo specchio di una società, ma di una società moralisticamente ordinata. In questa logica si motiva anche l'attenzione al dato di costume, in quanto anche l'abbigliamento, specie se realisticamente inteso e finalizzato alla sola caratterizzazione sociale del personaggio, risulta funzionale alla visualizzazione di una tal forma di esemplarità.
L'opera in base all'analisi stilistica rientra nell'ambito della ritrattistica bergamasca della prima metà del XX secolo.
L'Istituto di Radiologia e Terapia Fisica dell'Ospedale Maggiore "Principessa di Piemonte" di Bergamo venne inaugurato con una solenne cerimonia il 20 settembre 1930 alla presenza del Principe (poi divenuto Re Umberto II) e della Principessa di Piemonte (Maria Josè).
"Considero l'Istituto Radiologico come il polmone dell'Ospedale". Queste parole del Presidente Gran Croce Lamberto Sala erano un fervido omaggio tributato alla Radiologia e all'amministrazione ospitaliera che aveva saputo in pochi anni realizzare uno dei più superbi ospedali che vantava l'Italia.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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