Ritratto di Della Torre Sforza

Agazzi, Rinaldo

Ritratto di Della Torre Sforza

Descrizione

Autore: Agazzi, Rinaldo (1857-1939), esecutore

Cronologia: 1917

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 100 cm x 165 cm (intero)

Descrizione: Il soggetto è ritratto assiso su di una poltrona con la mano sul fianco destro. Indossa il panciotto giallo ocra sotto la giacca, il papillon nero ed un berretto (basco). Contrasti chiaroscurali di luci e di ombre; predominano toni caldi di colore. Il soggetto occupa quasi l'intera altezza del dipinto: resa della monumentalità, solidità della figura; ricerca psicologica del personaggio.
Il dipinto è inserito in una cornice in legno intagliato e dorato; nella parte inferiore, cartiglio con iscrizione.

Notizie storico-critiche: Rinaldo Agazzi è nato a Mapello (Bergamo) il 30 ottobre 1857; fratello di Ermenegildo, studiò pittura all'Accademia Carrara di Bergamo sotto la guida di E. Scuri. Nel 1879 espose alla Carrara Un pane in due, che ebbe il primo premio. Fu poi, a Roma, all'Accademia libera di C. Maccari, dove venne a contatto con gli esponenti della pittura verista, per cui si può considerare appartenente al gruppo, di intenti assai vari, che comprende G. Favretto, L. Nono, E. Tito, F. P. Michetti, V. Irolli, ecc. In realtà la sua attività si svolse su un indirizzo non lontano da quello di G. Tallone; specialmente nell'ultima parte della sua vita si dedicò al ritratto e a quadri di genere di soggetto idilliaco. Fu ritrattista apprezzato di Girolamo Bonaparte. Agazzi predilesse le figure femminili, che riprodusse in atmosfere luminose e affascinanti; dipinse anche buoni paesaggi e scene di genere. Agazzi seguì il Cremona anche nella predilezione dei contrasti d'ombra e di luci per vivificare le sue garbate mezze figure femminili ed i primi ritratti. E la sua pennellata resa agile dall'esempio del napoletano Mancini, diventò ancor più sicura e baldanzosa di quella del Tallone.
Nel 1884 espose a Torino e a Milano alla Permanente; nel 1888, a Bologna, Giornata serena, Il Calzolaio, Schiavi bianchi, quest'ultima una delle sue opere significative del momento verista. Partecipò a molte esposizioni internazionali a Venezia, Parigi (1889, premiato con una medaglia), Barcellona, alla Mostra degli acquerellisti di Londra del 1904 e alle Quadriennali di Monaco del 1905 e del 1909. Dipinse pure quadri sacri (parrocchiale di Brusaporto) ed eseguì affreschi in ville della Brianza. Alcuni suoi quadri sono all'Accademia Carrara di Bergamo.
Morì a Bergamo il 24 maggio 1939.

Collocazione

Provincia di Bergamo

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII

Credits

Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)

Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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