Ritratto di Antonio Pellicioli
Ghislandi, Vittore (scuola)
Descrizione
Autore: Ghislandi, Vittore (scuola) (1665-1743)
Ambito culturale: ambito bergamasco
Cronologia: 1739
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 107.5 cm x 135 cm (intero)
Descrizione: Ritratto d'uomo con parrucca bianca riccia, scriminata nel mezzo. Il soggetto indossa una giacca da camera verde di tessuto lucido foderata in rosso e tiene una pipa nella mano destra.
Resa psicologica del personaggio ritratto, immediatezza espressiva nei tratti fisionomici del volto. Stesura pittorica corposa e materica. Pomposità, ufficialità e solennità della raffigurazione.
Il dipinto è inserito in una semplice cornice ovale in legno modanato.
Notizie storico-critiche: A Bergamo, il successo arrise subito a Fra' Galgario ritrattista che, a causa della sua lunga formazione veneziana e della più recente riscoperta delle sue radici lombarde, veniva a rappresentare la sintesi tra le aspirazioni "pubbliche" della aristocrazia locale, sempre interessata a presentarsi secondo la moda della capitale, e il gusto consolidato per la verosimiglianza del ritratto, che aveva radici culturali profonde e che corrispondeva a una esigenza di fondo di una società di provincia. Così l'opera del Ghislandi venne ricercata dai più alti nomi della nobiltà bergamasca, definendo un linguaggio di ricca cromia e di intensa caratterizzazione che resisterà a lungo in città anche ad opera di imitatori come Paolo Bonomino e Antonio Cifrondi. La qualità degli esiti pittorici, e la verità dei singoli ritratti, devono essere percepiti come specchio di una società nel suo complesso.
I ritratti pervenuti del Ghislandi sono per cui improntati a una precisa volontà seriale nell'ambientazione architettonica e nell'impostazione della figura. Senza stabilire una continuità ideale tra Moroni e Ghislandi in nome del concetto storicamente e ideologicamente discutibile di "pittura della realtà", l'affinità tipologica e iconografica con certa ritrattistica moroniana è talmente stringente da far ipotizzare una sorta di omaggio o, più realisticamente, di recupero e confronto con la tradizione locale.
Nell'opera in esame si coglie una sintesi tra l'inclinazione tutta lombarda alla descrizione naturalistica e alla caratterizzazione psicologica, da un lato, e la "fragorosità" delle soluzioni cromatiche, dall'altro: ne risulta un'immagine totalmente barocca, ma esente da quelle inclinazioni encomiastiche e da quella superficialità di approccio che sovente si ritrova nel linguaggio pittorico dell'epoca. Il dipinto in base all'analisi stilistica si colloca nell'ambito della scuola di Fra' Galgario.
Collocazione
Provincia di Bergamo
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Papa Giovanni XXIII
Credits
Compilazione: Iorio, Patrizia (2009)
Aggiornamento: Basilico, Andrea (2013); Gigante, Rita (2014)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o270-00145/
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