Via crucis

Via crucis

Descrizione

Cronologia: post 1888 - ante 1932

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: legno / pittura; legno / intaglio

Misure: 40 cm x 11 cm x 75 cm (ciascuna stazione con cornice)

Descrizione: Le quattordici stazioni della Via Crucis riprendono i temi tradizionali raffigurando: Gesù davanti a Pilato viene condannato a morte; Gesù caricato della croce; Gesù cade la prima volta; Gesù incontra sua Madre; Gesù è aiutato da Simone di Cirene; Santa Veronica asciuga il volto di Gesù; Gesù cade per la seconda volta; Gesù ammonisce le donne di Gerusalemme: Gesù cade per la terza volta; Gesù è spogliato dalle vesti; Crocifissione; morte di Gesù in croce; Deposizione; il corpo di Gesù è posto nel Sepolcro. Tutte le stazioni sono tondi di legno dipinto di bianco inseriti in cornici rettangolari in legno scuro riccamente decorate con motivi floreali. Le cornici sono ciascuna sovrastata da una piccola croce che si erge fra due volute decorate, mentre nella parte inferiore un tondo incorniciato da volute e motivi vegetali, reca inciso il numero della stazione corrispondente. Le scene delle singole stazioni sono caratterizzate da un grande affollamento di personaggi che si muovono con dinamismo, sottolineando la drammaticità degli eventi.

Notizie storico-critiche: Secondo quanto ricostruito da Scaramellini, nel 1887 l'Ospedale di Chiavenna, per oltre sette secoli sotto la Collegiata di San Lorenzo, si trasferì nel Palazzo Bazzi. Nei pressi di tale Palazzo si trovava già una Chiesa, la chiesa di San Bartolomeo, ma nel 1888 le eredi di Pasquale Geronimi, con atto di donazione, fecero costruire ad uso dell'Ospedale una nuova cappella. Secondo la ricostruzione dello Scaramellini tale cappella, dedicata alla Sacra Famiglia, aveva grandezza di 12x5 metri e dal 1918 ebbe un proprio cappellano stabile. Come si evince dalla lastra dedicatoria qui esaminata, tale cappella nel 1930 fu ampliata e, sempre secondo Scaramellini, arricchita da un tiburio in area presbiteriale. Come testimonia la lapide, nel 1932 furono terminate le decorazioni. La cappella ricadeva tra le proprietà della Collegiata di San Lorenzo di Chiavenna. Dagli atti di passaggio di proprietà tra la Collegiata e l'Ospedale, risulta che l'iniziale donazione prevedesse un obbligo di restituzione della somma donata (10 000 lire) qualora l'edificio non fosse stato utilizzato per funzioni religiose per più di 3 anni. Secondo la bibliografia relativa, la cappella venne chiusa nel 1972, quando fu creata una cappella interna all'Ospedale, mentre dagli atti di passaggio di proprietà, nel 1992 la Cappella risultava in disuso da oltre 10 anni. In tale anno (1992) l'allora "Unità Socio Sanitaria Locale n. 20" di Chiavenna chiedeva alla parrocchia di San Lorenzo di poter utilizzare la Chiesa per scopi diversi da quello religioso, affrancando la Chiesa dagli oneri della donazione e versando alla stessa una somma, opportunamente adeguata agli indici Istat, corrispondente a quella della donazione (46 milioni). In tali documenti di passaggio e nella lastra dedicatoria la cappella viene indicata come Cappella di San Vincenzo de' Paoli, mentre la bibliografia la indica, unanimemente, come dedicata alla Sacra Famiglia.

Collocazione

Provincia di Sondrio

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valtellina e dell'Alto Lario

Credits

Compilazione: Torelli, Ilaria (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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