Presentazione di Gesù al tempio
Silva, Francesco
Descrizione
Autore: Silva, Francesco (1568-1641), Scultore
Cronologia: post 1617
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: terracotta / pittura
Descrizione: Dalla veduta principale, se ci si inginocchia, si percepisce l'articolata composizione, che contempla venti statue in terracotta dipinta a freddo, a grandezza naturale, eseguite da Francesco Silva nel 1617, come indicato sul fianco destro dell'altare. I personaggi sono plasmati con accuratezza, in particolare l'anziano sacerdote Simeone, di cui colpisce l'introspezione psicologica, e la Vergine che gli affida Gesù Bambino.
La scelta di collocare le figure su piani diversi movimenta la scena rendendola particolarmente dinamica, e in costante dialogo con gli affreschi, eseguiti nel 1662 da Giovanni Ghisolfi.
Notizie storico-critiche: La progettazione e la direzione dei lavori della quarta cappella, dedicata alla Presentazione di Gesù al tempio, sono affidati ancora una volta a Giuseppe Bernascone, detto il Mancino, vero protagonista delle originali architetture disseminate lungo la Via Sacra del sacro monte varesino. All'interno della quarta cappella, sul fianco destro dell'altare, compare il nome di Francesco Silva, responsabile della progettazione e della messa in opera delle statue, e la data 1617. Si tratta ovviamente di dati di fondamentale importanza in un cantiere in cui le fonti documentarie non abbondano affatto. Il ticinese Francesco Silva è uno degli artisti più fecondi della prima metà del Seicento per quanto concerne l'esecuzione delle sculture in terracotta, attività che continuerà con successo il figlio Agostino (1628-1706), particolarmente presente presso il Sacro Monte di Ossuccio in provincia di Como. Nel 1618 la quarta cappella risulta ultimata, ad eccezione della conclusione della copertura, e la data e la firma di Silva lasciano presupporre che anche l'apparato scultoreo fosse già stato posato in opera. Nel 1621 viene apposta un'iscrizione in facciata, poi sostituta da quella collocata nel 1662, visibile ancora oggi. La data 1662 si riferisce all'intervento del cardinal Aloisio Omodei, committente di alcuni abbellimenti che interessarono l'edificio, il cui stemma scolpito in marmo campeggia al centro del timpano in facciata. Dal 1987, anno in cui è stato eseguito un approfondito intervento di restauro, la cappella è dotata di un impianto di illuminazione elettrica a tempo con accensione dall'esterno.
Nel 2003 insieme ai Sacri Monti piemontesi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, e a quello lombardo di Ossuccio, l'intero Sacro Monte di Varese è stato riconosciuto dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
Collocazione
Varese (VA), Sacro Monte di Varese - complesso
Credits
Compilazione: Bolandrini, Beatrice (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o430-00005/
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