Salita di Cristo al monte Calvario

Silva, Francesco

Salita di Cristo al monte Calvario

Descrizione

Autore: Silva, Francesco (1568-1641), Scultore

Cronologia: primo quarto sec. XVII

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: terracotta / pittura

Descrizione: Sedici statue in terracotta, a grandezza naturale, dipinte a freddo, oltre due cavalli ed un cane, raffiguranti il quarto mistero doloroso, la Salita al Calvario. Francesco Silva realizzò il gruppo plastico dopo il 1623. Collocate all'interno della nona cappella, si possono vedere attraverso delle grate. Gesù sofferente è caduto sotto il peso della pesante croce, la Veronica e la Vergine Maria sono sopraffatte dal dolore, mentre i ladroni sono sospinti tra una folla di persone. Tra le numerose comparse si segnala la giovane madre in primo piano che tiene un vivace e florido infante tra le braccia. Il muoversi concitato delle membra del popolo incuriosito e spaventato consente all'osservatore di seguire con gli occhi inquadrature sempre diverse, tutte cariche di patetismo e drammatico trasporto.

Notizie storico-critiche: La nona cappella del Sacro Monte d Varese, raffigurante il quarto mistero doloroso, la Salita al Calvario, fu progettata da Giuseppe Bernascone, il Mancino, che si occupò anche della direzione dei lavori architettonici di tutte le cappelle del complesso. L'edificio risulta ultimato nel 1623, ma a quella data è ancora privo delle sculture e degli affreschi sulle pareti e sulla volta. Mentre la decorazione pittorica venne eseguita nel 1654 da Giovanni Paolo Recchi, che percepì un pagamento per il lavoro svolto il giorno 8 agosto, la critica è concorde nel ritenere che le sculture, attribuite allo scultore ticinese Francesco Silva, siano state collocate in loco negli anni Venti del Seicento. In molti casi le terrecotte venivano plasmate altrove ed inviate al cantiere del Sacro Monte ancora da assemblare, operazione che richiedeva spesso l'intervento del capo bottega per le fasi delicate che prevedeva. La cappella subisce un primo restauro nel 1682 quando si decise di ampliare la scalinata a sud e si decise di realizzare due grandi affreschi sui prospetti laterali. Vennero chiamati a dipingere Carlo Zavattone e il più noto Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino. I due affreschi purtroppo si degradarono. Solo una stampa di Federico Agnelli del 1656 ci consegna un'immagine di come appariva la cappella prima dei restauri del 1682.
Nel corso dell'intervento di restauro del 1986 la cappella è stata corredata di un impianto di illuminazione a tempo azionabile dall'esterno.
L'Unesco nel 2003 ha riconosciuto l'intero Sacro Monte di Varese Patrimonio Mondiale dell'Umanità, insieme ai complessi piemontesi di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo, e a quello lombardo di Ossuccio.

Collocazione

Varese (VA), Sacro Monte di Varese - complesso

Credits

Compilazione: Bolandrini, Beatrice (2015)

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