Natività di Gesù
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: prima metà sec. XVII
Tipologia: scultura
Materia e tecnica: terracotta / pittura
Descrizione: Le venti statue in terracotta, dipinte a freddo, a grandezza naturale, sono collocate nella terza cappella del Sacro Monte di Ossuccio, dedicata alla Nascita di Gesù, terzo dei misteri gaudiosi del Rosario. La scena è composta da: Gesù Bambino, Maria, Giuseppe, sei pastori, sei angeli, il bue, l'asino, due pecore ed un cane. Fulcro della scena è la mangiatoia in cui è collocato il Bambino in fasce, attorniato dalla Madonna e da San Giuseppe, entrambi inginocchiati, e dai pastori in contemplazione. Gli angeli sono suddivisi in due gruppi da tre. Al centro della semplice tettoia si staglia un grande angelo con le braccia spalancate, mentre appoggiati al cornicione trovano posto due angioletti seminudi, coperti da un panno svolazzante. Sempre sulla tettoia si vede un cartiglio con la scritta 'Gloria in excelsis deo', poco più sotto, addossati alla parete di fondo, altri tre angioletti reggono un cartiglio con la scritta 'et in terra pax hominibus'. Le statue sono prive di attribuzioni.
Notizie storico-critiche: La terza cappella, dedicata alla Nascita di Gesù, terzo dei misteri gaudiosi del Rosario, si presenta sul fianco sinistro dei visitatori che ascendono al Sacro Monte, in posizione leggermente sopraelevata rispetto al percorso pedonale. L'edificio fu edificato presumibilmente tra il 1623 e il 1635, in un periodo storico verosibilmente analogo a quello che interessò la cappella della visitazione. Come questa anche la cappella della Natività fu edificata e decorata, con ogni probabilità, a spese del Santuario. Benché gli studi sino ad ora condotti non abbiano consentito di chiarire gli autori del ciclo pittorico e delle decorazioni plastiche, alcuni storici concordano nel proporre il nome del Prestinari come modellatore delle statue ivi contenute. Questa ipotesi si fonderebbe su alcuni parallelismi possibili con l'analoga cappella realizzata per il Sacro Monte di Varese. In questo caso la datazione delle sculture di Ossuccio sarebbe da ascrivere alla maturità del Prestinari, morto a Milano nel 1623. L'attribuzione proposta, dunque, sposterebbe anche il periodo di edificazione della cappella che, se mantenuta, escluderebbe l'intervento diretto dello scultore impegnato nel cantiere del Duomo di Milano e, a partire dal 1600, nei Sacri Monte di Orta e di Varese. Sebbene decorativamente molto elaborata, con particolari impossibili da notare ad una semplice visione d'insieme o ad una ricognizione superficiale, le sculture di Ossuccio mostrano una certa rigidità nel modellato che risulta completamente assente nelle più tarde realizzazione del Sacro Monte di Domodossola e nel Sacro Monte di Varallo eseguite da Dionigi Bussola. Le difficoltà attributive nel riscontrate nel definire gli autori delle statue della terza cappella si amplificano ulteriormente se ci si riferisce all'apparato pittorico che, in questo volume quadrangolare, si connotano da una certa semplicità esecutiva.
Dopo anni di difficoltà in questi ultimi due decenni, anche per questa cappella, ha avuto inizio un progetto di valorizzazione culturale del Sacro Monte, di cui l'inserimento nel Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO, avvenuto nel 2003, costituisce tappa fondamentale. All'interno dell'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Magistri Comacini", sottoscritto da Provincia di Como (soggetto capofila), Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e numerosi altri partner che operano sul territorio, è stato redatto uno studio sul piano di gestione del complesso del Sacro Monte e alla definizione degli interventi prioritari. Tra questi sono segnalati quelli necessari al pieno recupero e restauro della quattordicesima cappella, sulla quale si spera di poter operare nei prossimi anni.
Collocazione
Tremezzina (CO), Sacro Monte di Ossuccio - complesso
Credits
Compilazione: Bolandrini, Beatrice (2015); Zanzottera, Ferdinando (2015)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3o430-00018/
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