Santa Maria Maddalena

ambito emiliano

Santa Maria Maddalena

Descrizione

Ambito culturale: ambito emiliano

Cronologia: post 1600 - 1699

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 71 cm x 92.5 cm

Descrizione: Santa Maria Maddalena guarda verso l'alto a sinistra; il corpo presenta invece una lieve torsione verso destra; tiene in mano un vaso in peltro di cui sta sollevando il piccolo coperchio con la mano sinistra..

Notizie storico-critiche: Il recente restauro ha permesso di riportare il dipinto al suo primitivo soggetto iconografico. L'aggiunta, infatti, di due occhi nel vasetto dei profumi della Maddalena aveva trasformato questa figura in una santa Lucia, e come tale era entrata nelle collezioni della Pinacoteca Repossi nel 1918, in seguito al lascito di Antonio Rota fu Alessio. Infatti presso la Biblioteca Morcelli (Fondo Ginnasio, b. 1 Inventari) si conserva un biglietto da visita di Giovanni Battista Rota al verso del quale si trova una nota manoscritta di Antonio Rota con la quale egli esprime la volontà di donare alla pinacoteca clarense i seguenti tre quadri: "S. Anna del Salmeggia; S. Lucia del Paglia; B. Bernardo de' Tolomei di Daniele Crespi". Nella medesima nota Antonio Rota indica anche che, in caso di vendita, l'importo di tale operazione dovesse essere devoluto alla Congregazione di Carità. Una nota apposta successivamente dice che l'opera qui catalogata è stata consegnata presso la Pinacoteca Repossi da Marianna Rota il 17 aprile 1918. La tela era pertanto entrata in pinacoteca con attribuzione generica alla bottega del Paglia e come opera di Francesco Paglia è ritenuta da Passamani e da Terraroli che ipotizza una provenienza del dipinto dalla sagrestia della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Brescia dove, secondo le guide antiche, si conservavano quindici ovali raffiguranti il Redentore, la Vergine, gli Apostoli e due Sante Martiri, oggi al Museo Diocesano di Brescia e fatti oggetto di una disamina abbastanza approfondita da parte di Renata Stradiotti nella scheda del catalogo, a cura di Bruno Passamani, Brescia Pittorica. L'immagine del Sacro (Brescia 1981, pp. 29-30). Tale identificazione, seppure dubitativa, è priva di qualsiasi fondamento fin dal raffronto tra gli ovali bresciani e la tela clarense: diverso il taglio, la tavolozza, la conduzione pittorica e l'impasto chiaroscurale. D'altro canto il ripristino dell'originaria iconografia impedisce, anche formalmente, di ricercare nella serie della chiesa delle Grazie (dove si parla chiaramente di due martiri) il luogo di provenienza del dipinto. Stilisticamente l'opera non può essere attribuita a Francesco Paglia se non per qualche tangenza tra la sua formazione emiliana e i connotati a tutti gli effetti emiliani della tela clarense. Tuttavia non si trova in questa bella Maddalena alcun riferimento alla cultura guercinesca che sta alla base della produzione del bresciano; piuttosto qui si rintracciano i caratteri della pittura di Guido Reni, in particolare delle opere dell'attività estrema dove sono molte le attestazioni di figure femminili a mezzo busto e dalle forme opulente e dove la sua pittura si fa sempre più liquida e la materia quasi traslucida. Seppure di buona qualità questo dipinto è da considerare prodotto dell'ambito del Reni, se non addirittura una derivazione da qualche sua opera della piena maturità.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Fusari, Giuseppe (2006); Scorsetti, Monica (2006)

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