San Girolamo Emiliani presenta i fanciulli alla Madonna con Bambino

Zuccarelli Francesco

San Girolamo Emiliani presenta i fanciulli alla Madonna con Bambino

Descrizione

Autore: Zuccarelli Francesco (1702/ 1788)

Cronologia: ca. 1747 - ca. 1748

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: olio su tela

Misure: 181.5 cm x 269 cm

Descrizione: In un paesaggio con scena di pastorizia e scorcio di un paese in fondo a destra, san Girolamo Miani, raffigurato in basso a sinistra, presenta alcuni fanciulli alla Madonna che si trova in alto a destra, seduta su una nuvola, con Gesù Bambino in braccio.

Notizie storico-critiche: Il dipinto, proveniente dall'Orfanotrofio di Chiari dove fungeva da pala d'altare dell'annesso oratorio, è entrato nelle collezioni della Pinacoteca Repossi con un atto di deposito del 19 novembre 1928. In origine il dipinto si trovava nella chiesa bresciana di San Bartolomeo officiata dai Padri Somaschi; soppressa nel 1797 dal Governo Provvisorio Bresciano fu collocata su una parete dell'andito che dava accesso ai locali del piano terra occupati dall'Ateneo nel palazzo della Biblioteca Queriniana (Porta, 2002, p. 325) e, in considerazione delle dimensioni del dipinto, fu venduta nel 1831 a don Livio Formenti, direttore dell'Orfanotrofio di Chiari, per 347,50 lire "allo scopo precipuo d'impiegare il presso ottenibile nell'acquisto di qualche opera di classici autori in aumento dei libri della Queriniana onde procurare un miglior vantaggio alla pubblica lettura" (Lettera della Presidenza della Queriniana alla Congregazione Municipale, 23 settembre 1830, in ABQ, Atti d'Ufficio 1831-180; pubblicata in Porta, 2002, p. 325 nota 167). L'eccezionale dimensione del dipinto per un artista come lo Zuccarelli, conosciuto quasi esclusivamente per le sue scene bucoliche di intonazione arcadica, è stata sottolineata sia da Lancini che da Terraroli il quale ritiene che sia questa l'unica tela che si conosca di così grandi dimensioni compiuta dall'artista di Pitigliano; in verità presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia si trovano due altre tele di grandi dimensioni, provenienti dalla villa Pisani a Stra, raffiguranti il Ratto d'Europa e un Baccanale (R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, vol. II, Milano 1995, p. 327). E tuttavia questa produzione di grande formato non può certo considerarsi frequentata, se non in casi sporadicissimi, dal pittore che si dedicò quasi esclusivamente alla pittura di piccolo formato e di intonazione arcadica di cui lascia un saggio gustosissimo anche nello sfondo del dipinto clarense con l'apertura naturalistica sul paese in lontananza e sulla gustosa figuretta della pastorella col gregge nei pressi di uno specchio d'acqua. Al contrario di quanto affermato da Terraroli, non pare di rilevare nel dipinto quei "prestiti dal Dolci e dalla cultura centroitaliana di età tardoseicentesca" che intravede lo studioso; piuttosto si nota quella certa freddezza e enfasi retorica già vista da Pallucchini (cit., p. 325) nella produzione di figura dello Zuccarelli talvolta, come in questo caso, ispirata alla pittura veneziana e in particolare al Tiepolo. Si può, infine, supporre, che la commissione della pala dei Somaschi sia giunta all'artista durante il suo soggiorno bergamasco presso il conte Francesco Maria Tassi che ospitò lo Zuccarelli proprio nel biennio 1747-1748 nella sua villa detta della Celadina.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Fusari, Giuseppe (2006); Scorsetti, Monica (2006)

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