Monumento sepolcrale in onore di Stefano Antonio Morcelli da erigersi nella Parrocchiale di Chiari
Monti Gaetano Matteo
Descrizione
Autore: Monti Gaetano Matteo (1776/ 1847)
Cronologia: post 1825
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: acquerello / inchiostro su carta
Misure: 320 mm x 420 mm
Descrizione: Entro una grande nicchia, su un basamento cilindrico, si trova il sarcofago di Stefano Antonio Morcelli raffigurato in ginocchio ed in preghiera; ai piedi del supporto del sarcofago si vedono le figure allegoriche dell'Epigrafia e della Religione.
Notizie storico-critiche: Alla morte di Stefano Antonio Morcelli, prevosto di Chiari dal 1791 al 1821, era desiderio della comunità innalzare un monumento degno della statura dell'uomo, dell'epigrafista e del pastore. Davide Maggi, sulla base di documenti oggi disponibili, conservati nella sezione antica dell'archivio comunale di Chiari, ha chiarito l'esatta successione degli eventi che hanno portato alla commissione a Gaetano Monti, il 7 ottobre 1825, del monumento morcelliano, dopo che, fin dal 1821, la Congregazione di Carità di concerto con la Fabbriceria Parrocchiale e la Deputazione comunale aveva richiesto a Giuseppe Teosa alcuni progetti per il mausoleo che si voleva innalzare di fronte alla cappella della Madonna delle Grazie nella parrocchiale. Il disegno conservato presso la Pinacoteca Repossi venne spedito dal Monti, che risiedeva a Milano, entro la fine di ottobre del 1825; sulla base di questo disegno e per la 'discrezione' del prezzo richiesto dall'artista (Alessio Antonio Rota non dimentica di notarlo nelle sue Memorie dicendo che "il prezzo fu modicissimo") la Deputazione comunale confermava allo scultore ravennate la commissione. Il modello del monumento fu presentato quindi all'Esposizione dell'I. R. Accademia di Belle Arti di Milano nel 1827; il 4 settembre dell'anno successivo riceveva il collaudo da parte degli accademici Longhi, Albertelli e Manfredini, quindi, il 20 ottobre 1828 veniva solennemente inaugurato. La struttura del monumento, che segue in toto il disegno approvato dalla Deputazione comunale, riprende da vicino, come dice bene Rivetti (1920, pp. 48-49), il monumento vaticano a papa Clemente XIII realizzato da Canova tra il 1758 e il 1769; Monti, superando il vincolo del monumento a parete attraverso l'apertura di una nicchia poco profonda, propone una struttura piramidale e pone la figura del prevosto inginocchiata sopra il sarcofago posto su un alto basamento sul quale è incisa la lunga epigrafe commemorativa. Ai lati sono poste le figure allegoriche dell'Epigrafia e della Religione. Commentando in presa diretta l'inaugurazione del monumento Alessio Antonio Rota affermava: "Non parlerò della bellezza del monumento perché ognuno lo può ammirare, certo che forma una delle meraviglie del Paese certo che i Forastieri ne hanno somma stima, certo che l'Epigrafia singolarmente non saprebbe farla meglio Canova..." (Rota, 2004, p. 10).
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Fusari, Giuseppe (2006); Scorsetti, Monica (2006)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3y010-00139/
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