Madre di Dio Pecerskaja con i santi Antonio e Teodosio

scuola russa di Nev'jansk

Madre di Dio Pecerskaja con i santi Antonio e Teodosio

Descrizione

Ambito culturale: scuola russa di Nev'jansk

Cronologia: post 1775 - ante 1790

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera all'uovo su fondo oro su tavola

Misure: 44.7 cm x 3 cm x 53.8 cm

Descrizione: Al centro, su sfondo oro, la Vergine Madre in trono è ricoperta da manto di color porpora su una veste blu; sulle sue ginocchia Gesù, adolescente e benedicente secondo il gesto trinitario. Maria è affiancata dai fondatori della laura di Pecersk: a dx, in abito monastico sant'Antonio, a sx, san Feodosij (Teodosio) da igumeno. Nella cornice sono raffigurati: dall'alto, da sx a ds, i santi padri Efinji, Macario, Biagio, Zosima.

Notizie storico-critiche: La storia dell'icona della Madre di Dio delle Grotte (Pecerskaja Bogomater), fra le più antiche immagini mariane onorate in Russia, è legata a quella del celebre Monastero delle Grotte (Pecerskij) di Kiev e dei suoi fondatori, Antonij e Feodosij, santi monaci fra i più popolari della Russia. La tradizione la vuole dipinta dal monaco Alipij, il primo iconografo russo di cui conosciamo il nome. Al centro della nostra icona, su uno sfondo a foglia d'oro, la Vergine seduta in trono, con decorazioni raffinate e precise, è ricoperta da manto di color porpora, simbolo di regalità e divinità, su una veste blu, simbolo di umanità; ella porta ritto sue ginocchia Gesù, già adolescente e benedicente secondo il gesto trinitario; nel suo nimbo d'oro, orlato di rosso, sono scritte in greco le lettere O On = colui che sono (Esodo 3, 13-14). Maria è affiancata dai fondatori della laura di Pecersk: a dx, sant'Antonio e, a sx, san Feodosij (Teodosio); in piedi, vestito dell'abito monastico Antonio e da igumeno Teodosio, essi supplicano intercessione per le anime dei confratelli. Il corpo degli asceti scompare sotto le lunghe vesti monacali; i volti, rugosi, con lunga barba e lunghi baffi bianchi sono color ocra o abbronzati, in tonalità più scure del normale: il calore dello spirito diviene colore della carne; le gote mostrano rughe profonde, traccia dei digiuni e delle veglie di preghiera; il naso, che ha la radice nella fronte, è allungato, donando ai volti una grande nobiltà; la bocca è chiusa nel silenzio della contemplazione. Tutta l'attenzione è concentrata sullo sguardo: i grandi occhi aperti, smisurati, dallo sguardo fisso sull'aldilà, affascinano colui che guarda. Il capo è coronato da un nimbo d'oro orlato di rosso, simbolo di santità. Nella cornice dell'icona sono raffigurati , dall'alto, da sinistra a destra, i santi padri Efinji, Macario, Biagio, Zosima. Crisografia e argografia impreziosiscono la raffigurazione iconografica.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).