I sei giorni della settimana
scuola russa di Palech
Descrizione
Ambito culturale: scuola russa di Palech
Cronologia: fine sec. XVIIIinizio sec. XIX
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola
Misure: 30.7 cm x 2.9 cm x 35.7 cm
Descrizione: L'icona raffigura su un solo pannello i santi e le feste di sei giorni della settimana secondo il calendario fisso. Il campo pittorico è suddiviso in sei rettangoli, ognuno dei quali ospita immagini dei giorni della settimana; il sesto spalto, in basso rispetto ai cinque, occupa tutta la larghezza dell'icona ed è riservato al sabato. Per la domenica è rappresentata la discesa al Limbo; in alto, fra le nuvole il Cristo Pantocrator benedice, a braccia aperte, con entrambe le mani, tenendo le dita unite nel gesto trinitario. Leggendo l'icona, vediamo raffigurate anche la deposizione di Cristo; la decollazione del Battista; l'Emmanuele in un medaglione, sostenuto e circondato, fra nuvole, da una schiera di angeli e cherubini; un vescovo e un fedele che pregano e invocano la madre di Dio seduta davanti a un grande cespuglio fiorito i rose d'oro. Fra cornice e sfondo (a sx e a dx per chi guarda): padre Michele col nimbo da santo, vestito da monaco, e Barbara martire, incoronata.
Notizie storico-critiche: Queste icone raffigurano su un solo pannello i santi e le feste di sei giorni della settimana secondo il calendario fisso, vale a dire quelle commemorazioni che non dipendono dalla data variabile della Pasqua. Una loro funzione specifica è quella di informare i fedeli del santo del giorno: i menologion vengono esposti infatti all'ingresso della chiesa su un apposito leggio chiamato analogion. L'iconografo non tiene conto della normale successione dei giorni della settimana, ma delle liturgie che vi sono celebrate. L'accento posto sul sabato è dovuta alle commemorazioni liturgiche orientali e al commento anagogico dei sei giorni della creazione di Sant'Atanasio il sinaita (ca. 600): le immagini dell'icona "I sei giorni della settimana" rappresentano infatti la sintesi tra il testo della liturgia e il commento di Atanasio.
La nostra icona, della scuola russa di Palech, di fine secolo XVIII, presenta su tavola intera di noce e dipinta a tempera all'uovo su fondo oro, i sei giorni della settimana.
Secondo appunto il commento di sant'Atanasio il sinaita. Il campo pittorico è suddiviso in sei rettangoli, ognuno dei quali ospita immagini dei giorni della settimana; il sesto spalto, in basso rispetto ai cinque, occupa tutta la larghezza dell'icona ed è riservato al sabato, ove una schiera di santi, monaci, vescovi, martiri, rivestiti con gli abiti della loro carica, è ricca di dinamicità per la posizione del volto (di profilo; di fronte, di tre quarti; chino, alzato) e delle mani; iscritto nei loro nimbi il loro nome. Per la domenica è rappresentata la discesa al Limbo, immagine della resurrezione: in una mandorla rossa il Cristo risorto scende al limbo, fra una schiera di santi: uno, teso verso di Lui, gli afferra la mano destra; in alto, fra le nuvole su uno sfondo rosso oro decorato all'interno di stelle e orlato a smerlo, il Cristo Pantocrator, rivestito di porpora e blu, secondo tradizione, benedice, a braccia aperte, con entrambe le mani, tenendo le dita unite nel gesto trinitario. Il sabato occupa più spazio di tutti gli altri perché, sempre secondo il commento di Atanasio, è il giorno del Regno in cui i cristiani senza pecca vivono in eterna felicità con Dio: si può dunque chiamarlo giorno dell'eterno presente e del riposo, mentre quello della domenica, che dovrebbe essere quello del riposo, è il giorno dell'azione perché vi è sconfitta la morte e assicurata la redenzione. Leggendo l'icona, vediamo raffigurate anche la deposizione di Cristo; la decollazione del Battista; l'Emmanuele in un medaglione, sostenuto e circondato, fra nuvole, da una schiera di angeli e cherubini; un vescovo e un fedele che pregano e invocano la madre di Dio seduta davanti a un grande cespuglio fiorito i rose d'oro.
Fra cornice e sfondo (a sx e a dx per chi guarda): padre Michele col nimbo da santo, vestito da monaco, e Barbara martire, incoronata.
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3y010-01661/
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