Madre di Dio Pecerskaja con i santi Antonio e Teodosio e due arcangeli

scuola ucraina monastero delle grotte di Kiev

Madre di Dio Pecerskaja con i santi Antonio e Teodosio e due arcangeli

Descrizione

Ambito culturale: scuola ucraina monastero delle grotte di Kiev

Cronologia: post 1850 - ante 1875

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola

Misure: 10.7 cm x 1.5 cm x 13 cm

Descrizione: L'icona raffigura al centro la Vergine seduta su un trono regale, con una corona da basilissa. Ella reca seduto in grembo Gesù, vestito da un manto porpora; il chitone è bianco. Egli è già adolescente e benedicente con le braccia aperte e le dita delle mani unite secondo il gesto trinitario. La Madre di Dio, a braccia spalancate, abbraccia i fondatori della laura di Pecersk: a sx (per chi guarda), sant'Antonio e, a dx, san Feodosij (Teodosio); inginocchiati, vestiti, dell'abito monastico Antonio, e da igumeno Teodosio. Gli arcangeli ai lat della Vergine recano sul petto un disco bianco in cui sono inscritti (a sx) il trigramma che sta per Gesù e a dx il digramma di Cristo.

Notizie storico-critiche: La storia dell'icona della Madre di Dio delle Grotte (Pecerskaja Bogomater), fra le più antiche immagini mariane onorate in Russia, è legata a quella del celebre Monastero delle Grotte (Pecerskij) di Kiev e dei suoi fondatori, Antonij e Feodosij, santi monaci fra i più popolari della Russia. La tradizione la vuole dipinta dal monaco Alipij, il primo iconografo russo di cui conosciamo il nome.
La nostra icona, proprio della Scuola ucraina del Monastero delle grotte di Kiev, risale al terzo quarto del XIX secolo; è "scritta", su tavoletta di ciliegio, a tempera all'uovo e lacche. Al centro, su fondo oro inciso, campeggia la Vergine seduta su un trono regale, ricoperta da manto color porpora, lumeggiato da pennellate d'oro, (simbolo di regalità e divinità), e da una veste blu (simbolo di umanità); porta, sul maphorion scarlatto, una corona da basilissa e il suo capo è ornato da un nimbo orlato di bianche perle. Ella reca seduto in grembo Gesù, vestito da un manto porpora dagli ampi panneggi, che ricade da una spalla; il chitone è bianco. Egli è già adolescente e benedicente con le braccia aperte e le dita delle mani unite secondo il gesto trinitario; nel suo nimbo d'oro, orlato di bianco, sono scritte in greco le sacre lettere O On = colui che sono (Esodo 3, 13-14). La Madre di Dio, a braccia spalancate, abbraccia i fondatori della laura di Pecersk: a sx (per chi guarda), sant'Antonio e, a dx, san Feodosij (Teodosio); inginocchiati, vestiti, dell'abito monastico Antonio, e da igumeno Teodosio, guardano verso il mondo supplicando intercessione per l'umanità. Il corpo degli asceti scompare sotto i lunghi mantelli monacali, che avvolgono vesti rosa e arancio crisografate; gli omophorion, l'uno azzurro, l'altro verde, portano ricamati i simboli della Passio; la mano destra di entrambi sgrana un rosario, mentre con la sinistra Teodosio regge un piedino del Bambino.
I volti -barba, capelli e baffi bianchi per sant'Antonio, castani per San Teodosio- sono lumeggiati di chiaro con pennellate rosee sugli zigomi; diversamente dai canoni iconografici, le loro gote non mostrano rughe; analogamente i volti di Maria, del Figlio e degli arcangeli che reggono, da un cuscino di soffici nuvole, il trono, hanno carnagione chiara e rosata, quasi splendente. Gli arcangeli, dalle vesti pastello e dalle ali d'oro, recano sul petto un disco bianco in cui sono inscritti (a sx) il trigramma che sta per Gesù e a dx il digramma di Cristo.
Tutti hanno il capo aureolato da un nimbo d'oro simbolo di santità. La crisografia impreziosisce la raffigurazione iconografica, racchiusa in una cornice a losanghe colorate. La piccola icona, che è custodita in teca contemporanea, ispira un senso di grande pace e serenità.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).