Cristo Pantocratore

scuola russa moscovita

Cristo Pantocratore

Descrizione

Ambito culturale: scuola russa moscovita

Cronologia: fine sec. XIX

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera grassa su tavola

Misure: 48 cm x 3.5 cm x 143 cm

Descrizione: L'immagine raffigurata è quella del Cristo Pantokrator a figura intera e frontale; regge il Vangelo con la mano sinistra, mentre il braccio destro è steso verso il basso con la mano benedicente secondo il gesto greco-ortodosso. Il Cristo indossa una veste rossa ornata al collo e all'orlo da una greca d'oro. Il fondo è privo di architettura: solo uno fascia bruna, in basso, per indicare la terra ove poggiano i piedi, su cui si disegna la finissima ragnatela dei sandal. La scritta, su cartigli blu, in slavo antico, all'altezza delle spalle, recita: Il Signore "Che Tutto Regge". Il nimbo d'oro bulinato, che circonda il capo, ha inscritta una croce in cui spiccano, in greco, le tre sacre lettere O ON.

Notizie storico-critiche: La più diffusa e nota Icona cristologica è quella del "Cristo Pantokrator", (dal greco "che tutto contiene", ma anche "denominatore universale" e "conservatore di tutti gli esseri"; in Occidente viene sovente tradotto con onnipotente), Colui che idealizza la massima gloria e potenza del Cristo, ma esprime anche l'epifania del DIO trascendente che assume fattezze umane. La tipologia del "Pantocratore" nasce dalla fusione dei due tipi fisionomici, ellenico e siriaco, attraverso cui la Chiesa dei primi secoli cerca di raffigurare il Salvatore: caratterizzati l'uno da una bellezza apollinea, adolescenziale (senza barba), l'altro dalla maturità del sapiente, i due tipi si fondano dando luogo ad una sintesi di bellezza, maestà e umanità in cui la Chiesa riconosce il volto di Cristo. Gesù vi è raffigurato, spesso a mezzo busto, in posizione frontale e ieratica col volto intensamente espressivo: con la mano sinistra regge il Vangelo aperto, con le rituali scritte evangeliche, rivolto verso i fedeli; con la destra, secondo il rito Ortodosso/Bizantino, benedice tenendo il palmo della mano aperto ed il pollice e l'anulare congiunti. Nel nimbo le tipiche lettere greche che indicano "Colui che è".
La nostra icona, su tavola centinata e cuspidata, di legno di tiglio, è un'icona despotica, un'icona cioè che faceva parte del primo ordine dell'iconostasi, immediatamente a destra della porta bella. Di scuola iconografica moscovita, risale alla fine del XIX secolo. L'immagine raffigurata, a tempera grassa su fondo oro finemente inciso e bulinato, è quella del Cristo Pantokrator che, diversamente dalla tradizionale iconografia di antica discendenza bizantina, non è a mezzo busto, ma a figura intera e frontale; regge il Vangelo con la mano sinistra, mentre il braccio destro è steso verso il basso con la mano benedicente secondo il gesto greco-ortodosso. Il libro è sul passo aperto del Vangelo: "Venite a me, voi tutti che siete stanchi e affaticati, e io vi darò ristoro"(Matteo, 11.28), come vuole la tradizione più antica. Il Cristo indossa una veste rossa, colore della regalità, ornata al collo e all'orlo da una greca d'oro; l'himation, dal colore blu intenso e dagli ampi panneggi, è simbolo della sua umanità. Il volto di Cristo (che è stato ridipinto a olio) dall'ovale scarno, ha un'espressione molto intensa, con bocca chiusa, naso allungato fino alle radici delle sopracciglia e occhi scuri incavati dallo sguardo profondo. Barba, baffi e capelli sono bruni, ricadenti sulle spalle e con la classica scriminatura centrale. Per valorizzare l'aspetto ieratico del Pantokrator, il fondo è privo di architettura: solo uno fascia bruna, in basso, per indicare la terra ove poggiano i piedi, su cui si disegna la finissima ragnatela dei sandali, mentre l'immagine prende luce dall'oro in foglia finemente inciso e bulinato sia del nimbo che dello sfondo intero. La scritta, su cartigli blu, in slavo antico, all'altezza delle spalle, recita: Il Signore "Che Tutto Regge". Il nimbo d'oro bulinato, che circonda il capo, ha inscritta una croce in cui spiccano, in greco, le tre sacre lettere O ON (Io sono colui che sono: Esodo 3, 13-14) dipinte sul blu. Sul capo, oltre il nimbo, in cartiglio blu, i trigrammi che indicano: "Gesù Cristo".

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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