Madre di Dio di Gerusalemme
Kudrin, Aleksandr; Lev, Vasiliyev
Descrizione
Autore: Kudrin, Aleksandr (1854/1865), saggiatore; Lev, Vasiliyev (1853/1876), argentiere
Ambito culturale: scuola russa centrale
Cronologia: fine sec. XVIIinizio sec. XVIII
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola; argento sbalzato, cesellato e bulinato
Misure: 48.5 cm x 2.8 cm x 61 cm
Descrizione: La Panagia Ierosolymitissa, raffigurata in busto, il volto leggermente rivolto verso il Bambino, regge il divin Figlio sul braccio destro e lo indica con la mano sinistra sollevata.
Notizie storico-critiche: L'icona Ieruslumskaja mostra la Vergine che sorregge il Bambino con il braccio destro; una sua variante speculare (dunque con il Bambino sul braccio sinistro) è la cosiddetta Madre di Dio della Georgia. Il soggetto si collega a un gruppo di particolari immagini mariane, iconograficamente assimilabili alla Madre di Dio di Iviron, che si diffusero in Russia con questa denominazione perché, secondo la tradizione, provenivano dal Caucaso. Donata dai Bizantini al santo principe "uguale-agli-apostoli" Vladimir, il santo ne fece dono agli abitanti della città di Novgorod al momento della loro conversione al cristianesimo.
La nostra icona, di Scuola della Russia centrale, risale a fine sec. XVII-inizi sec. XVIII. Su tavola lignea, a tempera all'uovo su fondo oro (gemelli), la Panagia Ierosolymitissa, raffigurata in busto, il volto leggermente rivolto verso il Bambino, regge il divin Figlio sul braccio destro e lo indica con la mano sinistra sollevata a sottolineare: "È lui la via". Il Bambino benedice alla greca, con la mano destra leggermente alzata e tiene il rotolo della Legge con la sinistra. Come sempre, in icone di questa tipologia, i volti esprimono visioni ultraterrene e infinite: carnagione bruna; occhi grandi e dorati, bocca chiusa, a indicare il silenzio della meditazione e la profondità del mistero.
La tavola è ricoperta da una Riza (Città di Ninij Novgorod, punzone danneggiato del saggiatore A, molto probabilmente Aleksandr Kudrin attivo a Ninij Novgorod dal 1854 al 1865; Argentiere, Lev Vasiliyev attivo a Kalouga, 1853 -1876),
in argento sbalzato, cesellato e bulinato, ornato con applicazioni di perle di fiume, vetri colorati, madreperla e pietre dure; le applicazioni prive di incastonatura sono palesemente recenti; le stelline fiorite in turchese indicano la perenne verginità di Maria. Si nota una integrazione posteriore in metallo sbalzato sulla sommità del nimbo, ricco di gemme luminose, della Vergine. Cesellati anche i digrammi obbligatori: MP OY, compendio delle parole greche MHTHR OEOY (Madre di Dio) e IC XC (Gesù Cristo).
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3y010-01672/
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