Sinassi con la Crocifissione e la Madre di Dio "avvocata dei peccatori"
Danishyevsky, I.
Descrizione
Autore: Danishyevsky, I. (1844/1893), argentiere
Ambito culturale: scuola russa di Palech
Cronologia: fine sec. XVIIIinizio sec. XIX
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tempera all'uovo su tavola; metallo sbalzato, inciso e cesellato; argento stampato
Misure: 38.3 cm x 2.7 cm x 45 cm
Descrizione: Su tre registri suddivisi per otto, l'icona rappresenta: asceti (scarni e seminudi) metropoliti egumeni, monaci, vescovi, riconoscibili dalle ricche e sontuose vesti e dai simboli liturgici (tiare, vangelo in mano, omophorion), sono volti, quattro da una parte e quattro dall'altra, verso il centro, in atteggiamento di preghiera e di invocazione; gli otto più in basso hanno al centro la figura di san Nicola ritratta frontalmente con tutti i simboli del suo status. Al centro, sopra le tre file, due icone affiancate rappresentano rispettivamente la Crocifissione e la Madre di Dio "avvocata dei peccatori" ; ai lati di queste, in forma piramidale, cinque da una parte e cinque dall'altra, santi e sante, eremiti ed asceti tutti oranti e invocanti si volgono verso il Crocifisso e Maria "avvocata".
Notizie storico-critiche: Nella chiesa dei primi secoli, la sinassi (dal gr. Sýnaxis: adunanza) era la riunione dei fedeli per la lettura dei libri sacri e per la celebrazione eucaristica adunanza. L'icona commemora alcuni santi, celebrata nel giorno successivo a quello di una festa importante di cui sono stati coprotagonisti. Sinassi dunque allude alla presenza di un gruppo di persone (angeli, santi e sante, metropoliti e monaciÂ') che attorniano una raffigurazione centrale. La nostra icona, di Scuola Russa di Palech (?), risalente a fine XVIII - inizi XIX secolo, è scritta, a tempera all'uovo e lacche con ricca e finissima crisografia, su tavola lignea. Su tre registri, ecco, suddivisi per otto, asceti (scarni e seminudi) metropoliti egumeni, monaci, vescovi, riconoscibili dalle ricche e sontuose vesti e dai simboli liturgici (tiare, vangelo in mano, omophorion), sono leggermente volti, quattro da una parte e quattro dall'altra, verso il centro, in atteggiamento di preghiera e di invocazione; gli otto più in basso hanno al centro la figura di san Nicola ritratta frontalmente con tutti i simboli del suo status. Al centro, sopra le tre file, due icone affiancate rappresentano rispettivamente la Crocifissione e la Madre di Dio "avvocata dei peccatori" ; ai lati di queste, in forma piramidale, cinque da una parte e cinque dall'altra, santi e sante, eremiti ed asceti tutti oranti e invocanti si volgono verso il Crocifisso e Maria "avvocata". La Crocifissione è rappresentata secondo i canoni tradizionali: al centro, Cristo crocifisso; il volto, dagli occhi chiusi, reclinato sulla spalla destra e circonfuso da un nimbo aureo crociato; alla sua dx e alla sx sono rappresentate la lancia e la canna con la spugna imbevuta d'aceto, chiari richiami ai testi evangeli della Passio, in piedi, ricoperte dal maphorion e col capo aureolato d'oro, Maria di Magdala e Maria di Cleofa sorreggono la Madre di Dio, che è in atteggiamento di abbandono e dolore; a sx della croce Giovanni apostolo, con le braccia che alzano verso Gesù il Vangelo aperto, mentre il centurione romano Longino, lancia nella mano sx, è in contemplazione del Cristo: anche lui ha un nimbo d'oro intorno al capo, simbolo della sua conversione. Sotto la croce un teschio con due tibie incrociate, rappresentazione che si collega alla credenza, diffusa a partire dal medioevo, che la Croce fosse stata piantata proprio sopra la tomba di Adamo, a significare il riscatto del peccato originale. Sullo sfondo le mura di Gerusalemme.
L'icona della Crocifissione è affiancata da quella della Madre di Dio, "Garante dei peccatori", molto cara alla pietà dei fedeli della Chiesa russa. Il nome slavo molto antico nella liturgia e nel pensiero mariologico orientale che porta l'icona [= Sporoutcnitsa gresnych], può essere tradotto non solo con quello di"Garante" ma anche con quello "Avvocata dei peccatori"-. L'icona appartiene al tipo generico dell'OdigÃtria: la Madonna vi è raffigurata in busto, regge il divin Bambino sul braccio sinistro e lo indica con la mano destra leggermente sollevata. Il tipo contiene però, in questa icona, alcuni particolari che la rendono immediatamente riconoscibile al fedele che la guarda: anzitutto, la Madonna è quasi incorniciata da una specie di ovale, disegnato tutt'attorno al busto e formato da una scritta in slavo suddivisa in quattro parti e contenente la seguente promessa, posta in bocca della stessa Madonna che dice: "Io sono garante dei peccatori presso mio Figlio; questi mi ha promesso, dandomi la mano,di ascoltare la mia difesa per quanti mi procurano gioia, chiedendo di allietarsi in eterno attraverso di me". Come per confermare le parole della Madre, il Bambino, seduto maestosamente sul suo braccio sinistro, appoggia tutte e due le manine sul braccio destro di Maria. Altra caratteristica, è costituita dalle corone poste sui capi di Madre e Bambino: vi si ravvisa una probabile influenza occidentale della Madonna incoronata.
Il raduno (sinassi) fa pensare che tutti insieme, santi e sante intorno a Cristo in croce e a Maria intercedente, partecipino alla redenzione a e alla salvazione dell'umanitÃ
Oklad e nimbi in metallo dorato sbalzati, incisi e cesellati impreziosiscono l'icona. Tre nimbi in argento stampato sono stati applicati posteriormente. Punzoni dell'argentiere I D, in lettere latine corsivo maiuscolo, I. Danishyevsky (l''unico argentiere registrato con queste iniziali in latino), attivo a Vilnius dal 1844 al 1893.
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3y010-01673/
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