San Trifone
Kovalskij, Andrei Antonovitsch; Grigoriev, Pyetr (attr.); Polikarts Grigoriev (attr.)
Descrizione
Autore: Kovalskij, Andrei Antonovitsch (1823/1856), saggiatore; Grigoriev, Pyetr (attr.) (1802/1824), argentiere; Polikarts Grigoriev (attr.) (1883/1900), argentiere
Ambito culturale: scuola russa centrale
Cronologia: metà sec. XIX
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su tavola; argento sbalzato e cesellato
Misure: 6.5 cm x 2.5 cm x 31.3 cm
Descrizione: Il santo è ritratto, secondo la tipologia dei santi vittoriosi, come un giovinetto che cavalca veloce un bianco destriero, mentre sulla sua destra è posato un bianco falcone; nell'angolo a dx, benedicente fra le nuvole e raggi rosseggianti, appare, a mezzo busto, il Cristo, con la sinistra tiene l'aureo Vangelo chiuso, poggiato sul suo ginocchio sinistro.
Notizie storico-critiche: SAN TRIFONE nacque nel 232 circa in Pirgia nella città di Kampsada (oggi Iznir) nei pressi di Nicea (Lampsakos), provincia romana di Apamea; venne u martirizzato sotto l'imperatore Diocleziano. In Oriente il culto di San Trifone è stato molto vivo in Nicea, dove Trifone subì il martirio, poi si diffuse nelle regioni vicine. A Costantinopoli Giustiniano (482-565) eresse una chiesa in suo onore. Anche in Russia il Santo era molto venerato: il suo nome è legato alla suggestiva leggenda riguardante il falcone di proprietà dello Zar Ivan il Terribile (1530-1584). Il falcone era stato smarrito; lo zar disse a Trifone che lo avrebbe giustiziato se non l'avesse ritrovato entro tre giorni. TRIFONE ritrova il falcone e lo riporta allo Zar cavalcando un bianco cavallo. Lo Zar per ringraziamento fece costruire in Mosca una chiesa in suo onore e vi fece deporre reliquie del Santo. San Trifone, ritenuto il protettore dei cacciatori, viene ora raffigurato nell'iconografia russa con un falcone
La nostra icona, di Scuola della Russia centrale, risale alla metà del XIX secolo. Dipinta a olio (nimbi e vangelo in foglia d'oro) su tavola lignea, ricoperta, sul retro, da velluto rosso antico, descrive proprio il leggendario evento: rappresenta infatti il Santo martire che, su bianco cavallo, sta riportando il falco prediletto dallo zar Ivan il Terribile, smarrito dal falconiere Kyris. Il santo è ritratto, secondo la tipologia dei santi vittoriosi, come un giovinetto (senza barba, capelli corti e ricciuti, sguardo sorridente e vivace) che cavalca veloce un bianco destriero (criniera al vento; zampe che quasi non toccano la terra colorata e fiorita), mentre sulla sua destra è posato un bianco falcone; il manto rosso di Trifone sventola al vento, mentre dall'alto, nell'angolo a dx, benedicente fra le nuvole e raggi rosseggianti, appare, a mezzo busto, il Cristo, rivestito, con ampi panneggi, rossi e azzurri (divinità e umanità , secondo i canoni tradizionali); con la sinistra tiene l'aureo Vangelo chiuso, poggiato sul suo ginocchio sinistro.
L'icona è ricoperyta da una Riza in argento sbalzato e cesellato. Smalti cloisonné nei nimbi, nei finimenti del cavallo e nel perimetro di cornice. Punzoni di Mosca 1851 A·K di Andrei Antonovitsch Kovalskij da Postnikova - Loseva, maestro di saggio attivo a Mosca dal 1823 al 1856; argentiere P·G: risultano due argentieri a Mosca con queste iniziali: Pyetr Grigoriev, attivo dal 1802 al 1824 e, probabilmente il nipote, Polikarts Grigoriev attivo dal 1883 al 1900.
Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi
Collocazione
Chiari (BS), Pinacoteca Repossi
Credits
Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/3y010-01688/
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