San Nicola Taumaturgo

scuola russa centrale

San Nicola Taumaturgo

Descrizione

Ambito culturale: scuola russa centrale

Cronologia: ultimo quarto sec. XIX

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tempera grassa; olio; metallo stampato

Misure: 26.3 cm x 2.6 cm x 31.1 cm

Descrizione: San Nicola vescovo di Mira, è raffigurato, a mezzo busto e in posizione frontale, rivestito da sontuosi paramenti vescovili; Nicola benedice con la mano destra, secondo il gesto trinitario; con la sinistra stringe il Vangelo, che non poggia direttamente sulla mano, ma - in segno di rispetto- sull'omophorion.

Notizie storico-critiche: Il culto di San Nicola, protettore ed intercessore nelle disgrazie, patrono dei navigatori e dei viaggiatori, vincitore dei demoni, ha larga diffusione in tutta l'area cristiana sia occidentale che orientale. Le testimonianze dell'universalità del culto di San Nicola sono numerose e costanti. L'autorevole "The Oxford Dictionary of Saints" lo definisce uno dei santi più universalmente venerati sia in Oriente che in Occidente. Anche per l'Enciclopedia Cattolica il Santo di Mira e di Bari è uno dei santi più popolari sia della Chiesa greca che della latina. Un segno palpabile della sua immensa popolarità è dato dalla diffusione del suo nome nel mondo intero, soprattutto se si tiene conto delle sue varianti, nonché dal numero delle chiese a lui dedicate.
Nella nostra icona, di scuola occidentale russa dell'ultimo quarto del XIX secolo, San Nicola vescovo di Mira, è raffigurato, a mezzo busto e in posizione frontale, rivestito da sontuosi paramenti vescovili, su una tavoletta di visciola a tempera grassa e olio; il volto, con alta fronte stempiata, con barba, baffi e capelli castani, è, secondo tradizione, di colorito scuro, ad evidenziare l'ardore di fede che lo "brucia" internamente; anche le profonde rughe sulle gote e sulla fronte e gli occhi, incavati e profondi nella loro fissità, sottolineano l'ieraticità del taumaturgo. Nicola benedice con la mano destra, secondo il gesto trinitario; con la sinistra stringe il Vangelo, che non poggia direttamente sulla mano, ma - in segno di rispetto- sull'omophorion.
La riza, in metallo stampato, non è stata rimossa per la fragilità della lamina, per cui non è possibile descrivere gli abiti del santo con la loro cromia. La riza è sbalzata riccamente (cornicette, fascia interne a queste, angoli e nimbo), ad arabeschi che formano, con le loro volute, piccoli grappoli con foglie. Il busto del santo, tranne le mani, è rivestito con perle di vetro bianche, arricchite ai bordi da zirconi e piccole turchesi; le perle ricamano anche l'omophorion con grande croce in rilievo (una a dx e una a sx), sempre di perle. Il Vangelo, aperto alle "Beatitudini", non è coperto, ma i tagli sono riccamente decorati con perline bianche e nere.

Collezione: Raccolte d'arte della Fondazione Biblioteca Morcelli-Pinacoteca Repossi

Collocazione

Chiari (BS), Pinacoteca Repossi

Credits

Compilazione: Gualina, Camilla (2016); Lobefaro, Mariella (2016)

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