La visita al prigioniero

Galliazza, Giuseppe

La visita al prigioniero

Descrizione

Autore: Galliazza, Giuseppe

Cronologia: ante 1860 - ante 1868

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 170 cm x 237 cm

Notizie storico-critiche: Databile intorno agli anni Sessanta del XIX secolo, la tela venne probabilmente esposta a Brera nel 1868 da Giuseppe Galliazza. Il soggetto riprende un tema molto diffuso in quel periodo alle mostre braidensi, sia nei modi della pittura storica ("Prigionia di Giuseppe Giannone" di Petroli, 1864) che in forme più generiche ("L'ultima ora del condannato" di I. L. Lugardon, 1864 e "Una visita ai prigionieri" di L. Crosio, 1868). La composta azione melodrammatica enfatizza la narrazione dei diversi sentimenti dei personaggi: la madre disperata che, con la mano, sottolinea la presenza del figlio; la dama di compagnia che, di spalle, soffre dolorosamente; il bambino, il cui patetismo è accentuato dalla mancanza di una scarpina e dal gesto di trattenere la pallina; infine, il prigioniero sofferente che cerca invano di abbracciare la moglie e il figlio. E' un racconto sentimentale, il cui centro della composizione piramidale è il bambino (sottolineato dal lenzuolo bianco), realizzato secondo gli ormai obsoleti precetti accademici di composizione e di colorito. L'azione rappresentata, dal sotteso contenuto politico, avvicinano la tela al "Pietro Rossi" (1820) di Hayez, anche se il dipinto sembra inesorabilmente lontano dal purismo del maestro veneziano e più avvicinabile agli ambienti accademici torinesi. Nel 1867, infatti, una tela dal medesimo soggetto venne esposta dal Galliazza alla Promotrice Torinese, forse proprio il dipinto in questione.

Collocazione

Milano (MI), Accademia di Belle Arti di Brera

Credits

Compilazione: Tamanini, Francesca (2009)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).