La congiura dei Lampugnani (o di Cola Montano)

Hayez, Francesco

La congiura dei Lampugnani (o di Cola Montano)

Descrizione

Identificazione: LA CONGIURA DEI LAMPUGNANI

Autore: Hayez, Francesco (1791-1882)

Cronologia: ca. 1826 - ca. 1829

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 117 cm x 149 cm

Notizie storico-critiche: La tela venne commissionata dalla vedova Teresa Borri Stampa nel 1826 e consegnato tre anni più tardi, in sostituzione del "Ritratto di gruppo della famiglia Borri Stampa" che non aveva incontrato l'approvazione del committente. Tra le molteplici fonti letterarie consultate dal pittore, come testimoniano gli appunti su questo episodio tratti da Sismondi, dal Verri e dal Macchiavelli, Hayez preferirì illustrare un brano del Macchiavelli, con la titolazione "Segretario Fiorentino Libro Settimo delle Istorie": la congiura dei Pazzi diventa, quindi, la milanese congiura dei Lampugnani. L'ambientazione della scena venne totalmente rivisitata dal pittore, visto che la chiesa all'epoca si presentava con un rifacimento barocco che ne aveva snaturato l'aspetto originario; la rappresentazione è concentrata nella resa dramatica della tensione che domina le figure in primo piano, tra cui spicca la figura di Cola che sta pregando la statua di Sato Stefano, peraltro mai esistita in quella chiesa ma funzionale alla narrazione. L'opera ricorda Tiziano, dal simulacro del santo alla figura del congiurato ispirato al gentiluomo col mantello raffigurato nell'episodio "Il miracolo del neonato" nel ciclo degli afreschi della Scuola del Santo a Padova. Il dipinto acquista un maggiore valore per l'attualità dell'episodio che ricorda i fervori risorgimentali.
Nel 1993 il dipinto era segnalato in deposito presso l'Ispettorato della Guardia di Finanza di Milano.

Collocazione

Milano (MI), Accademia di Belle Arti di Brera

Credits

Compilazione: Tamanini, Francesca (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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