Il casto Giuseppe che nel carcere spiega i sogni a due Egizi
Morali Antonio
Descrizione
Identificazione: IL CASTO GIUSEPPE SPIEGA I SOGNI A DUE EGIZI
Autore: Morali Antonio (1783/ 1862), esecutore
Cronologia: 1811
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 220.5 cm x 170 cm
Notizie storico-critiche: Anche questo dipinto, giunse in Accademia come saggio per il quarto ed ultimo anno di pensionato romano del giovane allievo Morali. La tela illustra un episodio della Genesi la cui fortuna iconografica risale sin dagli albori dell'antichità; ma è molto più interessante notare che la scelta di questo tema è assai sintomatica di quella trasformazione del repertorio e dei modelli neoclassici per approdare - intorno al 1816-1817 - alle storie di Giuseppe affrescate da alcuni artisti Nazareni nelle sale di Palazzo Zuccari, sede del console prussiano Bartholdy. Come ben illustrato nella lettera che accompagnava il dipinto, il Morali scelse questo soggetto per "la storia, ed i costumi, il fondo e gli accessorj che producono una tale diversità, dai saggi che in altri incontri ha presentati; come pure la qualità di quest'argomento che somministra varietà di caratteri, e contrasto di espressioni". Nella tela il pittore raffigura il momento in cui Giuseppe preannuncia la condanna a morte del panettiere e la riabilitazione del capo dei coppieri del Faraone. Come per il "Mario", anche la figura del panettiere, rappresentato nudo, richiama lo studio della statuaria greca ed in particolare, nell'intreccio delle gambe, la posa dello Spinario di Palazzo dei Conservatori; meno riuscita è la figura del coppiere, identificato solo dal copricapo. Effettivamente, la commissione benchè giucasse il dipinto "commendevole per la parte della composizione dell'espressione ed in totale del disegno", non potè non segnalare la "secchezza dominante in tutto il quadro" e la "poca pratica del colorito".
Collocazione
Milano (MI), Accademia di Belle Arti di Brera
Credits
Compilazione: Formenti, Germana (2010); Tamanini, Francesca (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4t020-00193/
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