Pittore alla finestra

Basaldella, Afro detto Afro

Pittore alla finestra

Descrizione

Identificazione: Pittore con tavolozza

Autore: Basaldella, Afro detto Afro (1912-1976)

Cronologia: 1932

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / olio, terra di Siena

Misure: 333 mm x 562 mm

Descrizione: olio e terra di Siena su carta bianca

Notizie storico-critiche: Tra le scarse testimonianze grafiche dell'opera giovanile di Afro Basaldella il "Pittore alla finestra", conservato presso il Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco, si caratterizza per essere uno degli esempi più eloquenti di questo periodo. Firmato e datato al 1932, il foglio fu acquistato per le raccolte pubbliche nel 1933 dalla Galleria del Milione, dopo la collettiva dell'autore con i friulani Bosisio, Pittino e Taiuti. Nel periodo milanese il giovane artista si avvicina a Birolli e a Morlotti oltre che ad Arturo Martini. Dalla frequentazione dello studio di quest'ultimo, dove il fratello Mirko lavora, Afro ricava quella drastica sintesi arcaizzante e romantica presente nelle sue opere, prima di approdare all'immaginario eroico e primordiale propugnato da Cagli, con il quale instaurerà un inteso e continuo sodalizio già dal 1933, dopo l'arrivo dell'artista marchigiano a Milano. La figura del "Pittore alla finestra", nella sua arcaizzante concisione plastica, è ancora legata all'antica pittura veneta, all'interno di un'atmosfera calda e sospesa. Il foglio, inoltre, pur essendo ancora lontano dalla dimensione epica, espressa nella pittura di Cagli, si pone come preludio delle ricerche romane (Dallaj 1991). Grazie alla trasparenza dell'olio con il quale esegue l'opera, l'artista enfatizza l'intimità del Pittore in controluce e crea, come se fosse un autoritratto, una "dimensione intimista e quasi malinconica che nasconde la costruzione arcaizzante della figura. Nella descrizione degli arti e del panneggio, invece, la pennellata si fa decisa, vibrante e restituisce un senso 'vitale' di movimento nelle linee del braccio alzato con in mano il pennello" (Vilardi 2001-2002). L'opera è stata messa in relazione da Elena Vilardi a un "Ritratto" a mezza figura del 1931, nel quale è descritta l'immagine di un pittore in controluce, anch'esso rappresentato con tavolozza e pennello posti in primo piano (cfr. Afro. Catalogo generale ragionato. Dai documenti dell'Archivio Afro, Roma 1997).

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Mascellino, Bruno (2017)

Aggiornamento: Bergamo, Lucia (2018)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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