Visione
Lazzarini, Aldo
Descrizione
Autore: Lazzarini, Aldo (1898-1989)
Cronologia: 1921
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / matita
Misure: 313 mm x 481 mm
Descrizione: matita su carta
Notizie storico-critiche: LÂ'opera fa parte di una serie di diciassette disegni - eseguiti a matita contè su leggera carta bianca - donati al comune di Milano dallo scrittore e critico dÂ'arte Guido Marangoni nel 1922 e realizzati lÂ'anno precedente dal pittore bergamasco Aldo Lazzarini. Questi fogli, oggi conservati allÂ'interno del Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco, illustrano alcuni episodi del Nuovo Testamento. Del loro autore scarse e frammentarie sono le notizie raccolte dalla critica fino a questo momento. LÂ'artista, dopo aver conseguito la licenza tecnica, frequenta lÂ'Accademia Carrara di Bergamo distinguendosi tra i più eccellenti allievi. A causa dellÂ'obligatorio servizio di leva lascia Bergamo qualche anno, per tornarvi nuovamente nel 1921 dove frequenta la Scuola di Nudo e partecipa a diverse manifestazioni espositive sia nella propria città che a Milano e a Monza. Nel 1922 illustra tutte le copertine per le riviste di «Emporium» e dei «Lavoratori del Mare», mentre lÂ'anno successivo, dopo il diploma, abbandona lÂ'Italia per gli Stati Uniti, trovando fortuna come decoratore e affreschista di palazzi pubblici e privati (Enzi 1992). Nelle diciassette opere del Castello Sforzesco si osserva, oltre a una attenzione particololare per i valori cromatici e formali, una forte"capacità dÂ'invenzione, sicurezza di segno, apprezzabili doti di illustratore, precisione di dettagli e un certo gusto per ambientazioni faraoniche"(Ivi). A queste caratteristiche si somma il gioco prospettico delle architetture, fortemente geometrizzate, visibili nei disegni de la "Visione" (inv. D159), ne "La circoncisione" (Inv. D164), ne "La strage degli innocenti" (inv. D165), in "Gesù disputa con i dottori"(inv. D167) o nella tentazione di "Gesù e Satana"(inv. D711). Enfatica, invece, è la prostazione dei Magi in visita a Betlemme (inv. D 163), raffigurati in primo piano come figure ciclopiche che fuoriescono dallÂ'inquadratura prospettica dellÂ'immagine. Una diversa espressività , di carattere divisionista, è riscontabile invece nei disegni "Ave" (inv. D160), nellÂ' "Annunciazione ai pastori", in "Gloria in excelsis deo" (inv. D162), in"Gesù nel deserto"(inv. D170) o nel "Il figliol prodigo"(inv. D175). Rispetto a questi ultimi del tutto diverso, invece, risulta lÂ'impeto terrificante del San Giovanni Battista in "Vax clamatis in deserto" (inv. D174) o nel "Redemptio"(inv. D172), disegni questÂ'ultimi realizzati con arditezza di linee e di taglio compositivo. Un forte contrasto chiaroscurale è predominante nei fogli raffiguranti la "Natività "(inv. D161) o ne "Il battesimo di Cristo"(inv. D168) dove fitti tratti neri si contrappongono agli effetti luministici dati dallo sfondo bianco della carta. Elementi classicistici sono rimarcati, invece, ne "La fuga in Egitto"(inv. D 166) e in "Magnificat" (inv. D173); simbolisti nella sensuale immagine di "Salomè"(inv. D169) o nelle figure di angeli presenti in alcuni dei fogli già citati. Sono opere queste caratterizzate da una forte impostazione accademica e da un tratto netto e quasi incisorio della matita, sono disegni che risentono ancora degli influssi dellÂ'arte lombarda di fine Ottocento, oltre che di reminiscenze preraffaellite e simboliste.
Collocazione
Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni
Credits
Compilazione: Mascellino, Bruno (2018)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/4y010-06046/
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