Lungarno a Pisa

Nomellini, Plinio

Lungarno a Pisa

Descrizione

Autore: Nomellini, Plinio (1866-1943)

Cronologia: ante 1920

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / matita di grafite, bistro

Misure: 143 mm x 76 mm

Descrizione: matita di grafite, acquerellature di bistro su carta

Notizie storico-critiche: Il piccolo disegno di Plinio Nomellini si può considerare come una delle tante annotazione grafiche ripresa dal vero, raffigurante una veduta del lungarno di Pisa con piccole figure che passeggiano sulla sponda del fiume. Numerosi sono allÂ'interno della sua produzione gli schizzi e i disegni realizzati su fogli di taccuino, nel quale lÂ'artista ritrae innumerevoli impressioni di ciò che osserva. LÂ'assenza di unÂ'indicazione autografa relativa alla realizzazione del disegno non permette però di stabilire una data certa per la sua esecuzione, seppur evidenti sembrerebbero i richiami alla pittura macchiaiaiola di Fattori, suo insegnante allÂ'Accademia di Belle Arti di Firenze, mitigati da un fare analitico e minuto e da unÂ'indagine luministica tipica delle opere di Signorini. La morbidezza della matita e la libertĂ  del segno, inoltre, sembrerebbero fungere non soltanto da mezzo chiaroscurale, ma riescono a sviluppare attorno ai personaggi anche unÂ'effetto atmofesferico e luministico di grande intensitĂ  espressiva. Il foglio, così come tutti gli altri disegni dellÂ'artista, conservati presso il Civico Gabinetto di Disegni del Castello Sforzesco (invv. 4690 A 1645; 4691 A 1646, 4692 A 1647 Recto e Verso, 4693 A 1648), fu donato da Vittore Grubicy alle raccolte pubbliche nel 1920.

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Mascellino, Bruno (2018)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).