Giovani ignudi (che giocano)

Sassu, Aligi

Giovani ignudi (che giocano)

Descrizione

Identificazione: Giovani ignudi intenti a giocare con delle palle in giardino

Autore: Sassu, Aligi (1912-2000)

Cronologia: 1931

Tipologia: disegno

Materia e tecnica: carta / grafite, acquerello

Misure: 346 mm x 455 mm

Descrizione: matita di grafite e acquerello su carta bianca patinata

Notizie storico-critiche: Figura di spicco nella scena milanese degli anni Trenta Aligi Sassu sviluppa un'alterazione formale di ascendenza espressionista che porterà alle estreme conseguenze quel sentimento di insofferenza nei confronti della poetica del Novecento. Nel novembre del 1931 Sassu è presente all'interno della Galleria Il Milione in una collettiva di artisti lombardi; nel febbraio dell'anno successivo vi fa nuovamente ritorno stavolta con Cinque giovani milanesi, ovvero Birolli, Cortese, Grosso e Manzù, gli artisti che alla fine degli anni Trenta daranno vita alla generazione di "Corrente" (Vilardi 2001-2002).
Se pur non vi sono documenti che testimoniano la presenza di disegni all'interno dell'esposizione, dalla Galleria il Milione il 21 giugno di quello stesso anno, le raccolte pubbliche acquistano un acquerello e due disegni a sanguigna dell'artista: "Giovani ignudi (che giocano)" (inv. C 847), "Studio di una testa femminile" (inv. C 848) e "Studio di un gruppo di figure maschili nude" (inv. C 849).
L'acquerello con i "Giovani nudi che giocano" fa parte della serie degli Uomini rossi, un ciclo di opere realizzate dall'artista tra il 1929 e il 1931 e che comprende circa cinquecento lavori tra dipinti e disegni. Tali opere caratterizzate da un'innovazione cromatica e da colori incandescenti e antinaturalistici, vede come protagonisti atleti, musici, giocatori e bambini. Essi sono descritti nell'autobiografia dell'artista come manifestazione di giovinezza, come "la rappresentazione dell'uomo che nasce nudo davanti al creatore e poi affronta la società, in cui è costretto, con la fede, con la generosità della giovinezza, con la purezza dell'alba: l'uomo investito dalla luce, la quale traspare dal corpo ed illumina il sangue, il sangue che è vita e poi sarà morte. Perciò non vi sono ombre nel quadro, perciò tutto è colore" (Ivi).
Nel foglio con i "Giovani nudi che giocano" l'assenza di ombre è avvalorata dall'utilizzo da parte di Sassu di un linearismo decorativo di ascendenza matissiana. Egli, mediante un andamento dinamico e concitato della linea e attraverso innumerevoli pennellate di colori che si sovrappongono, riveste l'intero disegno. Il giallo brillante del tappeto sul quale giocano le figure e il rosa innaturale dei loro corpi, contrapposti all'azzurro del cielo e del cancello, nascondono a prima vista la definizione anatomica delle figure; queste attraverso uno studio ideale della posa, sono definite da macchie di colore che in alcune casi ne restituiscono una classicheggiante analisi, mentre in altri ne deformano volutamente la forma (Ivi).

Collocazione

Milano (MI), Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche. Gabinetto dei Disegni

Credits

Compilazione: Mascellino, Bruno (2017)

Aggiornamento: Bergamo, Lucia (2018)

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